Chiusura in rosso per le Borse europee, penalizzate dal calo del greggio e dall’incertezza circa le decisioni sui tassi che domani annuncerà la Federal Reserve. Ftse 200 di Londra segna -1,06%, il Cac 40 di Parigi -0,95%, il Dax 30 di Francoforte -0,29%.
Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 20.428,93 punti (-0,25%) e Ftse Mib a 18.644,85 punti (-0,26%). Stabile lo spread BtP Italia/Bund a 10 anni, attestato su 270 punti base (269 pb ieri sera) nonostante non sia ancora giunta al termine la trattativa tra Roma e Bruxelles sui conti italiani. Domani la Commissione europea analizzerà di nuovo la manovra economica. Intanto Prometeia ha diffuso stime preoccupanti sulla crescita italiana, tagliata per quest’anno allo 0,9% e l’anno prossimo allo 0,5% e Fitch ha espresso un outlook negativo per le banche italiane. Secondo l’agenzia di rating il deterioramento del sentiment sull’Italia ha aumentato il costo del funding istituzionale per le banche italiane e ha accentuato la sensibilità dei coefficienti patrimoniali all’allargamento dello spread sui governativi. E un minore interesse degli investitori per i portafogli di crediti deteriorati potrebbe mettere a rischio le strategie di smaltimento degli npl, ponendo le banche italiane in una situazione di dovere riconsiderare i piani di derisking.
A Piazza Affari il comparto bancario- finanziario hanno chiuso contrastato, con Azimut (-6,23% in scia alla notizia dell’uscita a partire dal 25 gennaio dell’ad, Albarelli) e Banca Generali (-1,9%) tra i maggiori ribassi del Mib.
Debole il dollaro, sceso a quota 112,5 yen, con l’euro risalito a 1,137 dollari.
In calo il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 47,5 e 57,1 dollari al barile, a causa dei timori legati agli accordi sui tagli alla produzione e all’incremento delle scorte Usa.