Maglia nera per la Borsa di Milano, che apre in calo con l’indice Ftse Mib a -0,23% a 19.409 punti. Ma già alle 9,47 Piazza Affari inverte la rotta e segna un rialzo dello 0,63%.
Apertura in rosso anche per i principali listini europei. Francoforte avvia le contrattazioni in ribasso dello 0,17%, mentre Londra cede lo 0,18% a 7.039 punti. Dopo i primi scambi guadagna qualcosa invece Parigi (+0,1%). Dopo un avvio record a 320 punti base, lo spread BTp/Bund ripiega a 308,4.
La riduzione delle esportazioni giapponesi, in calo per la prima volta in 22 mesi, affossa la Borsa di Tokyo (-0,8%), che si trascina dietro gli altri listini asiatici: a pesare ci sono anche le tensioni sul commercio tra Cina e Stati Uniti, che influenzano le chiusure di Shanghai (-2,1%) e Shenzhen (-1,8%). Giù anche Hong Kong, che perde lo 0,6%. Non va meglio a Seul, in discesa dello 0,87%, mentre Sidney è sulla parità.
A Piazza Affari spiccano sul listino principale Telecom Italia (+2,27%), Atlantia (+1,25%) e Fca (+1,17%). Tra i peggiori ribassi Buzzi (-4,67%) e St (-2,61%). In calo anche Pirelli e Leonardo (-0,87% e -0,44% rispettivamente).
Petrolio in lieve rialzo sui mercati, dopo il forte calo registrato ieri. Il greggio Wti del Texas passa di mano a 69,83 dollari con un rialzo di 8 centesimi mentre il Brent del Mare del Nord quota 80,08 dollari (-0,04%). I cambi: la moneta unica cede lo 0,15% a 1,148 dollari. In Asia lo yen guadagna lo 0,1% a 112,49 dollari.
Fra i dati attesi in giornata, le vendite al dettaglio in Inghilterra a settembre e le richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti.