Apertura in pesante rosso per la Borsa di Milano: l’indice Ftse Mib cede l’1,4% e peggiora con il passare dei minuti, appesantito dalle banche, sotto pressione dopo che lo spread con la Germania ha toccato quota 300 per poi scendere a 296. Banco Bpm (-4,99%, sospeso in asta di volatilità) e Bper Banca (-4,44%) guidano i ribassi. Tengono i petroliferi – Saipem (+1,3%), Tenaris (+0,81%) – e Luxottica (+0,64%), dopo la fusione con Essilor. A spaventare i mercati l’attacco di Bruxelles alla manovra italiana e anche la decisione del ministro dell’Economia Giovanni Tria di disertare la riunione dell’Ecofin.
Negative le borse europee, ma non al pari di Milano. Londra ha aperto in ribasso dello 0,5%, Francoforte dello 0,8% e Parigi dello 0,6%.
Mercati asiatici e dell’area del Pacifico deboli, con Tokyo che tiene, mentre Hong Kong e in parte Seul scivolano sugli effetti della ‘guerra’ commerciale avviata dagli Stati Uniti.
La Borsa giapponese ha chiuso in rialzo dello 0,1%.
Sul fronte macro. A settembre la fiducia dei consumatori giapponesi è leggermente aumentata. Attesi in giornata i prezzi alla produzione nell’Eurozona relativi al mese di agosto e, nel pomeriggio, i dati sulle vendite di autoveicoli negli Usa.
Ancora in rialzo i prezzi del petrolio. Nei primi scambi elettronici il Wti si attesta a 75,69 dollari al barile (+0,52%) e il Brent a 85,11 dollari (+0,15%).
Vendite sull’euro che scende a 1,1534 dollari (da 1,1582 di ieri).