“Non chiamiamolo più Decreto Genova, per rispetto alla nostra città, alle sue sofferenze e alle sue speranze tutte infrante dietro un Decreto che potremmo definire del nulla.
Nulla di quello che realmente serviva è presente, teniamoci il premio di consolazione dei due sub commissari e qualche spicciolo che servirà a ben poco. Manca tutto, dalla certezza su chi ricostruirà il Ponte, ai tempi della ricostruzione, dove compare un preoccupante 2029 nel testo”. La reazione di Spediporto al decreto Genova in un post pubblicato ieri su Facebook.
“Nulla per le categorie del Porto, nulla per migliaia di lavoratori, nulla per le PA coinvolte nella gestione fondamentale dei controlli delle merci, nulla anche a livello di sostegno all’autotrasporto con un indennizzo medio di 40 euro a viaggio fino al 2018, poi nulla – prosegue il post di Spediporto – Nulla anche sul fronte ZLS con una norma, all’art 7, che rinvia ad altra norma di legge DL 91/2017 art 5 comma, che a sua volta rimanda a un Dpcm a oggi mai scritto. Nulla di Nulla. Per Adsp Mlo solo pochi spiccioli che sarà difficile spendere essendo invariate le norme legate agli appalti che renderanno di fatto impraticabile ogni intervento emergenziale. Poi le sole norme di dettaglio e di spesa riguardano i soldi a pioggia per la nuova Agenzia per la Sicurezza e per il Mit così da sostenere l’ennesimo carrozzone fatto di competenze tutte da definire e di assunzioni, a centinaia, di personale di cui si perderà traccia da qui a breve”.