La commissione ispettiva nominata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, per fare luce sul disastro di Ponte Morandi perde un altro componente, il terzo dopo Antonio Brencich e Roberto Ferrazza,: si è dimesso Bruno Santoro.
Dirigente dirigente della Divisione 1 (Vigilanza tecnica e operativa della rete autostradale in concessione) della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali del ministero guidato da Toninelli, Santoro figura tra i 20 indagati nell’ambito dell’ inchiesta sul crollo di ponte Morandi. Per lui, come per gli altri 19 indagati, le accuse sono disastro colposo, omicidio colposo stradale plurimo e omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme antinfortunistiche.
La posizione di Santoro aveva fatto discutere anche prima dell’avviso di garanzia perché in passato aveva avuto consulenze con Autostrade. Ma le polemiche di ieri sono partite dal governo e investono gli enti locali impegnati nell’emergenza, turbando il clima di collaborazione con cui la città sta reagendo al disastro.
Toninelli in mattinata ha attaccato su Twitter Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e commissario all’emergenza di Ponte Morandi, invitandolo a preoccuparsi «di far rientrare in casa gli sfollati per riprendersi gli effetti personali e di dar loro un nuovo alloggio e di non fare politica su Genova».
Toti ha risposto: «Mi sembra che Toninelli dovrebbe preoccuparsi del suo ministero non di quello che faccio io, anche perché la composizione della commissione del Mit sta diventando complicata, i commissari ruotano più velocemente che in una partita di calcio». «Se Toninelli – ha aggiunto il governatore ligure – leggesse le relazioni, saprebbe che stiamo lavorando con tempi mai sperimentati in questo paese. Se le persone non possono rientrare nelle case per recuperare i loro effetti personali è perché le case non sono sicure, quella è area rossa. Stiamo predisponendo un monitoraggio della struttura del ponte, come il ministro sa bene».
Dal canto suo il vicepresidente del consiglio dei ministri, Luigi Di Maio, dalla Fiera del Levante di Bari ha annunciato: «Autostrade avrà un’altra brutta sorpresa nei prossimi giorni. Io non faccio ricostruire il ponte a chi lo ha fatto crollare. Per quanto ci riguarda, il ponte Morandi lo deve ricostruire un’ azienda di Stato come Fincantieri, perché dobbiamo monitorare cosa si farà sulla ricostruzione del ponte».
«Se Luigi Di Maio – ha replicato Toti – anziché annunciare brutte sorprese per Autostrade per l’ Italia annunciasse belle sorprese per Genova e per la Liguria, credo farebbe più efficacemente il suo lavoro».
Intanto la procura di Genova ha dato il via libera ai lavori di installazione dei sensori per il monitoraggio dei due tronconi del ponte rimasti in piedi dopo il collasso della campata centrale.