Chiudono in ribasso le Borse europee, con Milano maglia nera, frenata dai cali dei titoli di casa Agnelli. Gli operatori Usa guardano soprattutto alla prossime trimestrali – nei prossimi giorni verranno resi noti i risultati di Facebook, Amazon, Alphabet e Twitter – in Europa permangono le preoccupazioni legate alle guerre dei dazi, dopo le indicazioni emerse dal G 20 e cresce l’attesa per l’incontro di mercoledì fra il presidente Usa Donald Trump e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.
Il Dax di Francoforte registra -0,1%, il Ftse 100 di Londra -0,3%, il Cac 40 di Parigi -0,4%. Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 23.823,74 punti (-0,87%) e Ftse Mib a 21.605,21 punti (-0,87%).
A Piazza Affari, era inevitabile che i titoli riferibili alla famiglia Agnelli risentissero della drammatica vicenda di Sergio Marchionne e del conseguente terremoto ai vertici del gruppo. Ferrari registra -4,88%, Exor -3,25%, Fca -1,50%, Cnh -1,70%. Fuori del listino principale crollo previsto di Carige (-4,65%) dopo la lettera della Bce.
Tra le materie prime salgono le quotazioni del greggio, con Wti e Brent in lieve rialzo rispettivamente a 68,7 e 73,7 dollari al barile in scia alle crescenti tensioni tra Usa e Iran. L’oro rimane su 1.225 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario il rendimento del decennale italiano risale al 2,62%, muovendosi sostanzialmente in linea con gli altri governativi e separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 222 punti base.
Sul Forex il cambio euro/dollaro è su 1,171. In rialzo lo yen, a quota 111,3 rispetto al dollaro e 130,3 nei confronti della divisa europea.


























