«Nei primi sei mesi dell’anno consolidiamo i nostri trend sulle revenues, manteniamo il nostro rigore sui costi. Sono soddisfatto per come sta reagendo Carige, direi che mi sento molto supportato dalla rete commerciale ma anche, devo dire, dal mio cda, che mi sta sostenendo in questa opera di rifondazione della banca». Lo ha dichiarato l’ad di Carige Paolo Fiorentino, a margine della presentazione della partnership strategica tra Ibm e la banca ligure.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Fiorentino ha passato in rassegna le principali operazioni previste dalla banca per i prossimi mesi.
Per quanto riguarda gli utp, i prestiti “unlikely to pay” «nel prossimo consiglio, in giugno – ha annunciato l’ad – voteremo su alcuni ticket, quattro operazioni per circa 100 milioni di gross book value. Cominceremo a smaltire i primi utp già a giugno, il processo è molto complesso, stiamo riscontrando un interesse oggettivo, soprattutto per quanto riguarda le nostre aspettative di prezzo. Abbiamo alcune offerte già binding per cui siamo pronti a chiudere alcuni ticket più piccoli, per le operazioni più grandi ci prendiamo il tempo necessario necessario a gestire il processo, abbiamo offerte che stiamo affinando, principalmente da parte di fondi internazionali».
Sulla Gacs (Garanzia cartolarizzazione sofferenze) «si corre, non sappiamo quello che succederà, se il governo vorrà rinnovarla, l’operazione scade il 6 o 7 settembre, noi stiamo per essere pronti a beneficiarne, rappresenta un upside importante sul prezzo e a anche sulle nostre aspettative, abbiamo in budget un prezzo che può beneficiare del delta Gacs in modo importante».
In fatto di cessione degli immobili «vendiamo senza svendere. L’immobile di Roma, in viaBissolati, lo venderemo quando ci sarà il prezzo. Non siamo in condizione di dover svendere, a tutela del valore degli asset e dei nostri azionisti. Per noi l’immobile vale molto di più di quanto ci hanno offerto. Abbiamo venduto a Milano, stiamo finalizzando a Londra, ne abbiamo venduto un altro qui a Genova».
Per la quota Bankitalia «cerchiamo compratori, il rendimento è del 4-4,5%, come quello di un fondo pensioni, è un asset che si vende», per Autofiori «vale quanto detto per gli immobili. Valuteremo nel momento in cui il prezzo sarà simile a quello che riteniamo giusto. Circa i possibili acquirenti, Gavio è un owner naturale, ma questa è una partecipazione che dà dividendi importanti e interessa anche altri, e poi la competizione non fa mai male».