«Per la ristorazione scolastica i sindacati hanno raggiunto «un importante accordo con il Comune di Genova che soddisfa venti anni di richieste» e pertanto «tutte le motivazioni che hanno spinto unitariamente le organizzazioni sindacali a dichiarare lo stato di agitazione, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil non hanno più avuto motivo per andare avanti con lo stato di agitazione». È quanto annunciano in un comunicato congiunto Fisascat Cisl e Uiltucs , mentre Filcams Cgil prevede per domani sciopero e dimostrazioni.
«In relazione alle vertenze in generale – si legge in un comunicato congiunto dei due sindacati – riteniamo sia più proficuo convocare e sedersi a un tavolo al fine di raggiungere un accordo risolutivo, piuttosto che adire alle vie della piazza. Ne è un esempio la vertenza Ladisa, dove attraverso un lungo confronto si è raggiunta un’intesa che ha risolto le molteplici istanze delle lavoratrici e dei lavoratori. Nondimeno lo è il verbale d’incontro che ha sancito un importante accordo con il Comune di Genova che soddisfa venti anni di richieste sindacali. Ovvero, si è raggiunto: estensione della durata del prossimo appalto di 36+24 mesi di possibile proroga;
applicazione della clausola sociale che permetterà il passaggio di tutti gli attuali dipendenti alle medesime condizioni (anzianità di servizio, livello, ore contrattuali, ecc..); obbligo per le imprese dell’applicazione dell’integrale CCNL sottoscritto da Cgil Cisl e Uil; applicazioni più incisive di sanzioni nei confronti delle imprese che gestiranno l’appalto in caso di loro inadempienze, sia nei confronti dei lavoratori che dell’utenza che del committente; incontri regolari con tutti soggetti coinvolti compreso il sindacato (il primo sarà il prossimo 23 febbraio) a cadenza mensile. Inoltre è stato chiarito che il Comune non internalizzerà il servizio di preparazione dei pasti ma, utilizzando il personale degli appalti, attiverà, dove possibile, nuovi centri cottura più vicini alle strutture in cui si effettua il servizio».
Pertanto, «ritenendo risolte e chiarite, ad oggi, tutte le motivazioni che hanno spinto unitariamente le OO.SS. a dichiarare lo stato di agitazione, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil non hanno più avuto motivo per andare avanti con lo stato di agitazione. Le nostre organizzazioni resteranno sempre sul merito delle questioni, pronte ad attivare le vertenze in tutte le sedi, in particolare in quelle giudiziali, ancor prima di fare attività di altra natura. Fisascat e Uiltucs prima di far fare sacrifici economici ai lavoratori continueranno a sedersi ai tavoli cercando le soluzioni e alzandosi per ultime. Disertare i tavoli – conclude la nota stampa – non ha mai risolto i problemi».