Chiusura negativa per le Borse europee, innescata dai realizzi di fine anno e dai timori sulla possibilità che il Congresso Usa non riesca a varare la riforma fiscale entro il 2017. L’indice Euro Stoxx 600 cede lo 0,40%. Milano termina con Ftse Italia All-Share a 24.410,40 punti (-,0,7%) e Ftse Mib a 22.158,88 punti (-0,62%), il Cac 40 di Parigi segna -0,3%, il Dax di Francoforte -0,4%, e il Ftse 100 di Londra -0,6% mentre l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%) termina poco sopra la parità. A sostenere i listini continentali ha contribuito la parziale rimonta di Wall Street.
A Piazza Affari recuperano terreno nel finale le banche, con Banco Bpm (+2,4%), Bper (+2,1%), Ubi (+1%) e Unicredit (+0,8%) che terminano in positivo e Intesa sulla parità. Giù Ferragamo (-4,1%), dopo i risultati trimestrali sotto le attese. Rimbalzano Leonardo (+4,5%) dopo i cali delle ultime sedute, in ripresa anchee Telecom Italia (+1,7%). Fuori dal listino principale arretrano Creval (-6,2%), ancora penalizzata dall’annuncio dell’aumento di capitale da 700 milioni e Banca Carige (-11,1%) nel giorno del cda convocato per fissare il prezzo di sottoscrizione dell’aumento di capitale da 560 milioni.
Il dollaro recupera anche nei confronti dello yen riportando la coppia USD/JPY oltre quota 113.
Tra le materie prime risalgono in misura modesta dai minimi di giornata le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 55,5 e 62 dollari al barile dopo i dati Eia sulle scorte statunitensi peggiori delle attese. Il petrolio continua a scontare le previsioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia su una minore domanda globale e un possibile aumento della produzione di petrolio di scisto statunitense. S
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp decennale si attesta all’1,82% separato dal Bund da uno spread in aumento a 145 punti base.