In Liguria oltre un’impresa su cinque è a conduzione femminile, tra tutte quelle giovanili lo è poco più di una su quattro. In base agli ultimi dati Unioncamere-Infocamere, nella nostra regionale si contano 35.915 imprese femminili registrate al 30 giugno 2017, sulle 162.713 totali. Il tasso di femminilizzazione, 22%, è di poco superiore a quello medio nazionale, 21,8%. Sono invece 3.557 le imprese giovanili femminili, a fronte di 9.553 maschili: l’incidenza “rosa” è del 27,13%, di circa un punto e mezzo inferiore rispetto a quello nazionale (28,64%).
Dalla lettura dei dati emerge che Lombardia (oltre 177 mila imprese rosa), Lazio (oltre 142 mila) e Campania (quasi 133.400) sono le regioni più “accoglienti” per le imprese femminili, di più lontana così come di più recente costituzione.
Le 554mila imprese femminili nate negli ultimi 7 anni stanno lentamente modificando la mappa settoriale e geografica del fare impresa delle donne. Alcuni settori in cui la presenza femminile è sempre stata piuttosto consistente sembrano ridurre la propria appetibilità. Primo tra tutti l’agricoltura, in cui si concentra il 16,3% della presenza femminile nell’impresa ma che rappresenta meno dell’11% delle imprese guidate da donne nate dopo il 2010. Negli ultimi 7 anni si è andata lievemente rafforzando la componente imprenditoriale delle donne nel turismo e nel commercio, con oltre 64mila imprese nell’alloggio e nella ristorazione, 26mila nel noleggio e nelle agenzie di viaggio e 155mila nel commercio. Queste, complessivamente, rappresentano quasi il 45% delle imprese femminili create dal 2010. Tra le imprenditrici “matricole” aumenta poi l’inclinazione a cimentarsi in alcuni settori dei servizi a minor partecipazione femminile: oltre 13mila le imprese femminili post 2010 nelle attività finanziarie e assicurative, più di 18mila nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, poco meno di 11mila nei servizi di informazione e di comunicazione.