Il 2016 è stato un anno positivo per l’export ligure. La nostra regione, che rappresenta l’1,8% delle vendite nazionali all’estero, ha confermato la dinamica positiva che ha caratterizzato i trimestri precedenti, chiudendo l’anno con una crescita del 7,7%, passando da 6.805 a 7.332 milioni di euro: di questi 4.043 milioni sono stati destinati verso Paesi Extra-Ue (il 55,1% del totale) con un aumento del 5,7%, e 3.290 milioni di euro verso l’area comunitaria (+10,3%). Lo confermano i dati Istat, diffusi dal report di Unioncamere Liguria.
L’export nazionale ha registrato una crescita dell’1,2% nel corso del 2016, sintesi di un incremento nell’area nord-orientale (+1,8%), centrale (+2,1%) e meridionale (+8,5%), di un calo nell’area insulare (-15%) e di una stazionarietà in quella nord-occidentale.
Insieme alla Liguria, le regioni che hanno contribuito maggiormente a sostenere l’export nazionale sono state Basilicata, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo, Veneto, Marche, Lazio. Contributi negativi invece da Piemonte, Sicilia, Sardegna e Puglia.
Tra i settori trainanti e quantitativamente più significativi nel manifatturiero ligure, i cui prodotti rappresentano il 92% dell’export e che, rispetto al 2015, hanno registrato una crescita dell’8,7%, troviamo navi e imbarcazioni (+171,2%), altri prodotti chimici (+4,6%) e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (+2,7%).
Verso i mercati dell’Unione europea, in aumento del 10,3%, l’export ligure è particolarmente vivace in Francia, verso cui sono stati venduti prodotti per un controvalore di 764 milioni di euro (+5,9%, il 15% dei quali costituito dalla vendita di prodotti chimici), e che rappresenta il 10% dell’export regionale; il secondo Paese di destinazione è la Germania (+4,2%), con al primo posto la cessione di prodotti metallurgici come pure in Spagna (+11,9%).
Tra i mercati extra-Ue, in aumento del 5,7%, il volume maggiore di vendite è stato verso le isole Marshall, sostenuto esclusivamente dalla vendita di imbarcazioni, Stati Uniti (-10,3%), il 28,1% costituito dall’esportazione di prodotti chimici, e Cina (+16,4%), caratterizzato dalla cessione di macchinari e prodotti chimici.
Le province
Genova ha contribuito alla crescita dell’export regionale registrando un aumento del 7,5%, passando da 3.893 a 4.186 milioni di euro; una crescita dovuta soprattutto al settore manifatturiero (+8,7%), in particolare ai mezzi di trasporto (+153,2%). Continua a crescere la vendita di prodotti alimentari e di metalli (esclusi macchine e impianti).
Bene l’export verso i Paesi extra-Ue (+9,7%), in particolare verso le Isole Marshall e l’Oman, a cui il capoluogo ligure ha venduto principalmente imbarcazioni; a seguire gli Stati Uniti, in calo del 5,7%. Le vendite verso l’area europea aumentano del 3,5%: le prime tre destinazioni comunitarie risultano Germania (+13,4%), Francia (-7,9%) e Spagna (+19,5%).
In calo l’export a Imperia (-3,1%), che passa da 418 a 405 milioni di euro, in parte per la contrazione delle vendite di prodotti alimentari (-1,6%), che costituiscono il 26% delle esportazioni provinciali.
A livello di destinazione, frenano le vendite verso i Paesi comunitari (-1,2%): in Francia, primo Paese nella graduatoria imperiese, il valore dell’export è diminuito del 5,5%, seguono Germania (-2,5%) e Paesi Bassi (+9,2%). In maggiore contrazione l’export verso l’area extra-Ue (-8,6%), nonostante siano aumentate del 25% le vendite verso gli Stati Uniti, primo mercato di sbocco; seguono Svizzera (stazionaria) e Cina, in calo del 44%.
In provincia di Savona l’export ha segnato un +13,8%: le vendite sono passate da 1.606 a 1.828 milioni di euro. I prodotti chimici si confermano la voce principale dell’export provinciale, con un incremento pari al 5%, superando la quota di 800 milioni di euro (oltre il 50% dei quali destinato ai Paesi extraeuropei con un incremento del 2,3% e dell’8% verso l’area comunitaria).
Resta stabile l’export verso la Francia (+1%), sempre al primo posto tra i paesi dell’area Ue, soprattutto per la vendita di prodotti chimici, seguita da Germania, in calo del 9%, e Spagna (-0,8%). Sul fronte extra-Ue l’export savonese è cresciuto del 9,5%: si registra una forte espansione verso la Cina e Singapore (entrambe per prodotti chimici), e una flessione verso gli Stati Uniti.
Infine la provincia della Spezia registra una crescita complessiva dell’export pari al 2,8%: il controvalore è aumentato da 888 a 913 milioni di euro. In diminuzione le vendite verso i paesi extra-Ue (-11,6%) mentre sono aumentate quelle verso i Paesi comunitari (+34,3%), in particolare riferite a navi e imbarcazioni.
L’export spezzino extraeuropeo nel 2016 si è indirizzato particolarmente verso gli Stati Uniti, seppur con un volume di affari in calo, seguiti dalla Russia (per una straordinaria vendita di macchine di impiego generale) e dal Turkmenistan. Sul fronte europeo Francia, Finlandia e Germania detengono i primi posti: Francia e Germania principalmente per la vendita di armi e munizioni, Finlandia per la vendita di navi e imbarcazioni.