Chiudono in rialzo le Borse europee, trainate da Wall Street che ha apprezzato l’apertura del presidente Usa Donald Trump verso la Cina e il rilancio dei rapporti tra Washington e il Giappone dopo il vertice alla Casa Bianca con il premier Shinzo Abe. I listini continentali sono stati sostenuti anche dalla correzione al rialzo delle stime di crescita 2017 e 2018 dell’eurozona da parte della Commissione europea. Gli operatori attendono ora l’audizione della presidente della Fed Janet Yellen domani al Congresso.
Il Cac di Parigi guadagna l’1,24% a 4.888,19 punti, il Dax 30 di Francoforte lo 0,92% a 11.774,43 punti, Londra lo 0,28% a 7.278,98 punti.
In crescita anche Milano, con Ftse Italia All-Share a 20.844,55 (+0,99%) e Ftse Mib a 19.064,64 (+1,07%).
A Piazza Affari i titoli bancari e finanziari hanno recuperato terreno dopo le perdite dei bgiorni scorsi grazie anche alla conferma, avvenuta venerdì scorso, del rating dell’Italia da parte di Moody’s.
Rimbalzano Banco Bpm (+6,64%) e Ubi Banca (+6,42%), bene anche Generali (+2,57%) in vista di possibili mosse da parte di Intesa Sanpaolo (+0,47%). Su anche Mediobanca
(+2,95%). In calo Carige (-3,69%). Tra i finanziari salgono Generali (+2,57%) e Unipol (+5,98%) di riflesso ai dati di bilancio, Azimut e Banca Mediolanum.
In i crescita la galassia Agnelli, con Fca +2,27%, Ferrari +2,38% ed Exor +1,57%.
Positivi Eni ( +0,97%), Saipem (+2,68%), Snam ( +0,96%) e Terna ( +0,84% ).
In rialzo anche Mediaset (+1,97%) dopo che Berlusconi in un’intervista ha aperto a un
possibile accordo con Vivendi.
Boom di Cementir (+10,26%) dopo i risultati 2016.
Sul mercato dei cambi, euro poco mosso a 1,0604 dollari (1,0638 venerdì’ in chiusura e in lieve rafforzamento a 120,78 yen (120,47), mentre il rapporto dollaro/yen è a 113,92 (113,25).
Perde terreno il prezzo del petrolio: il future marzo sul Wti cede l’1,93% a 52,82 dollari al barile, mentre la consegna aprile sul Brent scivola del 2,1% a 55,51 dollari.