L’emergenza incendi a Genova proseguirà anche nelle prossime ore e nei prossimi giorni, con particolare attenzione nella zona di Pegli, dove il fronte potrebbe spostarsi in altre aree del Ponente (qui è ancora impegnato un canadair). Il focolare di Nervi sembra invece essere maggiormente sotto controllo.
È quanto emerge dall’incontro, conclusosi da poco in sala Trasparenza in piazza De Ferrari, a cui hanno partecipato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone.
«L’allerta massima è legata al vento e alla secchezza del terreno – commenta Giampedrone – sono sessanta giorni che non piove. Ora inizia la delicata fase della notte, quando i canadair non possono operare, quindi abbiamo anche ragionato su un’ordinanza insieme al Comune per inibire la sosta ai mezzi nelle zone di pericolo potenziale, in modo da consentire un accesso agevole ai mezzi dei vigili del fuoco, nel caso in cui fossero necessari».
L’assessore fa anche il punto sulle ultime ore: «Abbiamo avuto diversi sfollati, tutti in via precauzionale, che sono ora rientrati nelle proprie abitazioni – spiega – sono state impegnate 143 unità di vigili del fuoco e altri 100 volontari, per un totale di circa 250 persone nelle ultime 24 ore». Nessuna segnalazione di casi di intossicazione.
Sul resto della Liguria, «il fronte di Andora, ancora aperto, è costantemente monitorato e sotto controllo – dice l’assessore – mentre è terminata la fase di emergenza a Carasco, nell’entroterra di Chiavari».
Aperte 24 ore su 24 le centrali operative: «Sia quelle dell’antincendio boschivo, sia quella di Protezione civile, nel caso in cui ci fosse la necessità di dare un sostegno ai cittadini o ai vigili del fuoco – aggiunge Giampedrone – Lavoreremo a una convenzione unica che possa unire le due sale operative per metterle sotto un unico dipartimento di Protezione civile: redo sia importante segnalare ai cittadini che rientrano nella “protezione civile” molti tipi di intervento, non solo l’allerta meteo.
In questo caso la responsabilità degli incendi non sembra essere loro, ma il presidente Toti torna sulla questione piromani, sottolineando «la necessità di inasprire le pene nei loro. Credo che si debba premere molto sul governo per una legislazione speciale contro questi “terroristi dell’ambiente”.