Le trattative possono cominciare. La commissione che doveva valutare la proposta di Iren Ambiente (l’unica società ad aver manifestato l’interesse all’aggregazione societaria con Amiu proposta dal Comune di Genova con un avviso esplorativo) ha dato l’ok al proseguio della procedura.
«Siccome si tratta di un unico soggetto interessato – esordisce Francesco Miceli, assessore al Bilancio e alle Società partecipate del Comune di Genova (nella foto di apertura a destra) – è consentita la possibilità di intavolare una trattativa negoziale per vedere se sussistono le condizioni di aggregazione, soddisfando le esigenze delle due parti». Iren Ambiente ha proposto un ingresso con una percentuale azionaria al 51%: «Ce lo aspettavamo, ma non è scontato che finisca così», sottolinea Miceli, ricordando che nell’avviso esplorativo erano elencati alcuni paletti che il privato dovrà comunque rispettare: per esempio che il cda dovrà essere composto da un numero pari di membri di cui metà espressi dal Comune (tra cui il presidente) e l’altra dal socio (tra cui l’a.d.), con il cosiddetto casting vote al presidente in caso di parità (per le materie non delegate all’a.d.). Due componenti su tre del collegio sindacale saranno designati dal Comune, inoltre saranno previste clausole statutarie o pattizie che assicurino la stabilità della compagine sociale di Amiu.
Il Comune di Genova ha previsto comunque un quorum qualificato per le deliberazioni più importanti sia sul piano industriale, sia extra piano, sia a livello di capitale e finanziario. «Specifici poteri di indirizzo resteranno all’amministrazione – puntualizza Miceli – a partire dalla verifica della qualità del servizio, dell’estensione della raccolta differenziata e dei servizi accessori alla cittadinanza».
Il socio privato dovrà realizzare il piano industriale di Amiu per completare il ciclo integrato dei rifiuti, mantenere nel territorio del Comune di Genova la sede legale e la parte più rilevante della struttura operativa di Amiu.
Prima dell’accordo definitivo sull’investimento sarà effettuata una due diligence su Amiu, ma verrà anche descritta la modalità di attuazione dell’accordo tra le parti, con i reciproci impegni. Miceli ha anche accennato al fatto che verrà chiesta una proroga al contratto di servizio (in scadenza nel 2020), come previsto nella Finanziaria 2015, in modo che venga garantito l’equilibrio economico di chi si fa carico di un investimento così oneroso.
Si arriverà alla predisposizione di un quadro completo entro i primi mesi del 2017, pur nella consapevolezza che non sarà solo in Comune di Genova a essere coinvolto nell’iter, ma si dovranno fare altri passi con la Città Metropolitana per esempio e ovviamente i sindacati: «Oggi o al massimo nel giro di un paio di giorni – dice Italo Porcile, assessore comunale all’Ambiente (nella foto di apertura a sinistra) – ci sarà l’incontro con le rappresentanze dei lavoratori. Come abbiamo scritto nell’avviso, tutto sarà vincolato al mantenimento dei livelli occupazionali».
Tra le richieste di Iren una ridefinizione degli accantonamenti per le discariche non più in uso (Scarpino 1 e 2) e l’apertura di Scarpino 3, che però non dipende solo dal Comune. L’azienda ha inoltre indicato l’impianto di biodigestione di Tortona come elemento da conferire nel capitale di Amiu. Non si è invece pronunciata sugli altri obblighi elencati dal Comune: l’impianto di selezione e biostabilizzazione del rifiuto indifferenziato residuo (capacità di trattamento fino a 235.000 t/anno), con annesso impianto per trattamento del residuo secco da selezione (“Fabbrica della materia”) mediante recupero spinto di materia (capacità di trattamento stimata in 130.000 ton/anno espandibili a 200.000); l’mpianto per la separazione delle componenti secche della raccolta differenziata con la separazione del multi materiale leggero (plastica, alluminio, banda stagnata) e della carta/cartone; la depurazione delle acque. Inoltre non è stato esplicitato quale sia il valore dell’impianto di Tortona.
Il coordinamento dell’iter procedurale spetta a Lidia Bocca (direttore della direzione Partecipate del Comune). Non appena ci sarà una bozza di accordo, verrà sottoposta al consiglio comunale.
Al di là situazione della situazione finanziaria difficile, gli assessori e il direttore generale del Comune di Genova sottolineano che Amiu, pur trovandosi in una situazione finanziaria molto difficile, non è una bad company e che Iren, nel suo roadshow, ha comunicato agli azionisti che si tratta dell’operazione più importante in termini di espansione in Liguria: «Entrambe possono guadagnare da questa aggregazione, non ci si siede al tavolo per fregare l’altro», ribadisce Miceli.