«Un pasticcio che rischia di non far arrivare 16 milioni di euro alle aziende agricole danneggiate dalle alluvioni tra il 2013 e il 2015: 281 imprese tra Ponente ligure e genovesato». Hanno esordito così il gruppo regionale del Partito Democratico e il deputato albenganese Franco Vazio, definendo «una comica se non ci fossero di mezzo i tanti agricoltori che su questo risarcimento speravano di contare per non chiudere», la questione del conto dei danni all’agricoltura durante gli eventi alluvionali di quel periodo e della trasmissione dei documenti utili per ottenere qualche fondo per ripartire da parte della Regione Liguria.
«Il governo Renzi – spiega la capogruppo Raffaella Paita – ha introdotto nel 2015 la possibilità per gli imprenditori agricoli di chiedere fondi per far ripartire le imprese dopo l’evento alluvionale, grazie a una battaglia parlamentare condotta anche da Vazio, il finanziamento ammonta a 16 milioni, ma abbiamo scoperto che la Liguria non li ha chiesti».
In sostanza la Regione Liguria pare non abbia trasmesso alla Protezione civile nazionale quello che serviva per avviare la procedura, ossia la domanda di ottenimento di questi fondi attraverso la cosiddetta “scheda C”, entro la scadenza del 28 luglio. Il Pd ha scoperto che la Liguria non compariva nella delibera di concessione dei finanziamenti soltanto a fine agosto. «Volevamo capire cosa era successo – dice il consigliere regionale Luigi De Vincenzi – e la giunta non ha agevolato il compito, abbiamo dovuto fare una richiesta ufficiale di documenti».
«Non si tratta neanche di un vizio di forma – puntualizza Vazio, che è anche avvocato – su cui forse si sarebbe potuti intervenire, ma manca proprio il documento».
Secondo il Pd l’assessore Mai ha sottovalutato e minimizzato la questione sin dall’inizio e chiede un confronto pubblico per recuperare la situazione: «La proposta è un tavolo congiunto anche con le associazioni di categoria – annuncia Paita – in modo che si possa lavorare insieme per risolvere il problema in modo rapido».
Vazio ipotizza un emendamento alla legge di Stabilità che sta per essere presentata, ma occorre agire in fretta: «La prossima settimana potrebbe essere già tardi. Tra l’altro avevamo anche modificato la norma sulle produzioni potenzialmente assicurabili, ma che in realtà non assicura nessuna compagnia». Il deputato ripercorre i fatti più recenti, supportato dalla risposta del dipartimento nazionale di Protezione civile, in cui viene dichiarato che, per gli eventi alluvionali di ottobre e novembre 2014, non è contemplato il fabbisogno dei danni alle attività per quanto riguarda le strutture, le scorte e i macchinari delle imprese agricole: «Avevamo fatto una riunione da cui eravamo usciti certi della raccolta delle domande per l’invio, ma da quello che abbiamo saputo successivamente l’assessore Mai il 27 aprile ha chiesto il trasferimento dei fondi, il 10 maggio la protezione civile ha risposto indicando la procedura corretta, ma una lettera successiva sempre a firma dell’assessore mostrava che questo aspetto fondamentale non era ancora stato risolto», chiarisce Vazio.
«Non c’è collaborazione da parte della giunta, siamo dispiaciuti – aggiunge il consigliere Giovanni Barbagallo – una maggiore apertura nei nostri confronti avrebbe evitato un danno così grande per le imprese agricole liguri».
Non tarda ad arrivare la risposta di Stefano Mai, assessore regionale all’Agricoltura: «Trovo penoso e intollerabile lo sciacallaggio politico attuato da Vazio e dal gruppo consiliare Pd in Regione che con le loro accuse, peraltro infondate, hanno gettato nel panico decine di imprenditori liguri che nelle ultime alluvioni hanno perso tutto o quasi e che da ormai due anni aspettano un legittimo risarcimento. Posso dire con assoluta certezza che l’assessorato all’Agricoltura della Regione Liguria non ha commesso alcun errore nella trasmissione dei dati tecnici per l’accesso al risarcimento dei danni alluvionali delle imprese agricole del territorio savonese, albenganese in particolare, e della provincia di Genova».
Mai spiega che, «terminata l’emergenza legata al sisma in Centro Italia, il dipartimento nazionale, contattato dagli uffici regionali della Protezione Civile, farà una ricognizione in tutte le regioni, quindi anche in Liguria, per contabilizzare la stima dei danni e inserire il fabbisogno nella prossima legge di Stabilità».
E sulla questione delle lettere Mai puntualizza: «Già nella prima lettera, datata 27 aprile, avevamo provveduto a trasferire l’ammontare dei danni delle imprese alluvionate e nella risposta il dipartimento di Protezione civile ci confermava la validità delle nostre trasmissioni. Se ci sono stati cavilli e intoppi, nonostante il continuo e costante interessamento da parte nostra a queste pratiche, è casomai imputabile ad alcune limitazioni nei settori dei fabbisogni di ristoro dei danni del 2014, risalenti proprio al mandato da assessore alla protezione civile della consigliera Paita, che aveva escluso il settore agricolo tra quelli delle aziende rimborsabili».