Altre due settimane di trattative per Ericsson: licenziamenti sospesi, ma nessuno spiraglio anzi: il colosso svedese intende confermare gli esuberi (385 su scala nazionale, di cui 147 solo a Genova nella sede di Erzelli).
Inutile sinora la mediazione offerta anche oggi dal governo, tutto rimandato a un prossimo incontro che si terrà il 6 settembre sempre a Roma al ministero del Lavoro con tutte le parti interessate, mentre il 12 settembre è l’ultima data utile per espletare le procedure.
Domani sarebbero dovute partire le lettere di licenziamento. Intanto i sindacati hanno indetto uno sciopero nazionale il 14 settembre. Domani, invece, a Genova si terrà l’assemblea dei lavoratori in cui i sindacati spiegheranno l’esito dell’incontro.
«Come Regione Liguria abbiamo ribadito il massimo impegno e la disponibilità a mettere in campo ogni strumento di nostra competenza, quindi sulle politiche attive del lavoro, per la tutela dei lavoratori e dei livelli occupazionali su Genova. Tuttavia, preso atto che l’azienda intende comunque procedere sulla strada intrapresa degli esuberi, riteniamo indispensabile un intervento del governo che deve fare la propria parte, coinvolgendo anche il ministero dello Sviluppo economico. Le Regioni e i lavoratori dei territori coinvolti dal riassetto deciso dall’azienda non possono essere lasciati da soli». Lo ha dichiarato l’assessore regionale al Lavoro Gianni Berrino. Sul tema interviene anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico Edoardo Rixi: «È fondamentale che il governo chieda all’azienda il piano industriale che venga poi reso noto alle Regioni. Su Genova occorre conoscere le reali prospettive riguardo la permanenza del settore ricerca e sviluppo: la presenza di Ericsson è strategica anche per il futuro sviluppo del parco tecnologico degli Erzelli».