Chiusura debole per le Borse europee, con l’indice Euro Stoxx in calo dello 0,35% dopo il +4% delle ultime cinque giornate di contrattazione . L’attenzione degli operatori si è diretta sui titoli di Stato, in conseguenza dell’abbondanza di collocamenti in calendario, sui movimenti del petrolio e dell’oro. Da Wall Street, frenata dal greggio, che risente di un inatteso aumento delle scorte americane, non è venuta una spinta significativa. I settori che hanno registrato una crescita sono quelli dell’industria (+0,19%) e finanza (+0,45%). In calo i servizi di pubblica utilita’ (-0,90%) e salute (-0,94%). La Borsa di Londra è l’unica a chiudere in territorio positivo a +0,22%. In calo Parigi (-0,36%) e Francoforte (-0,39%). Milano segna Ftse Mib a 16.791,55 (-0,03%) e Ftse Italia All-Share a 18.446,41 (-0,06%).
Contrastati, a Piazza Affari, i titoli finanziari, con Unicredit +0,79%, Intesa Sanpaolo +0,88%, Generali +0,08%, Mps +0,49%. Mediobanca dopo i recenti rialzi è scesa dello 0,69%. In territorio negativo anche Banca Mediolanum (-0,55%), Bpm (-0,46%), Banco Popolare (-0,44%), Carige (-1,44%).
Negativi gli energetici (Saipem -1,40%, Enel 0,20%, Eni -0,30%) e Telecom Italia, che ha chiuso con una flessione dello 0,85% a quota 0,7555 euro per azione nonostante un report positivo elaborato dagli analisti di Mediobanca.
Nel lusso Ferragamo -1,40%, Moncler -1,22%, Luxottica +0,99%.
Tra gli gli industriali, Leonardo Finmeccanica ha guadagnato l’1,18%, Fiat Chrysler +0,16% e Ferrari +0,23%.
Rcs ha chiuso a +2,03% e Cairo +1,73%.
Volatili le quotazioni del petrolio: è calata la speculazione sulla riunione Opec prevista per settembre l’attenzione degli operatori si è diretta sulle scorte settimanali americane (cresciute a sorpresa di un milione di barili) e sulla produzione saudita di luglio che ha toccato i 10,67 milioni di barili: il contratto settembre del Wti scivola dello 0,47% a 42,57 dollari al barile, la scadenza ottobre del Brent dello 0,3% a 44,86 dollari al barile.
Sul mercato valutario, è proseguita la correzione del dollaro dopo che i dati sulla produttività del lavoro Usa hanno parzialmente minato le scommesse su una stretta monetaria negli Usa entro fine anno. L’euro/dollaro tratta a 1,1161 da 1,1115 di ieri sera. Dollaro/yen a 101,32 da 101,88. Stabile a 113,16 da 113,25 l’euro/yen.