Anche stavolta la Liguria è fuori dai ruoli di rilievo nei programmi di Cooperazione territoriale 2014-2020 e nelle strategie macroregionali. La tabella, aggiornata all’inizio di maggio dalla Conferenza delle Regioni, vede la Liguria a quota zero cariche al pari di Basilicata e Campania. Non è cambiato nulla rispetto all’aggiornamento precedente.
Per alcuni programmi si tratta di una questione puramente geografica: la Liguria non avrebbe potuto ambire a guidare il programma Adrion (adriatico-ionico) o Italia-Albania-Montenegro, tuttavia colpisce il fatto che per esempio la Toscana abbia sia l’Autorità di gestione del programma Italia Francia Marittimo, sia il co-presidente del comitato nazionale dell’Interact.
Il programma Med, che si occupa di migliorare la competitività dell’area del Mediterraneo, in un modo da garantire crescita e impiego per le future generazioni, ma anche promuovere coesione territoriale e protezione ambientale secondo la logica dello sviluppo sostenibile, ha come co-presidente del comitato nazionale un esponente dell’Emilia Romagna, mentre il vicepresidente del comitato nazionale è dell’Abruzzo.
Niente da fare anche per i programmi Espon (European spatial planning observation network) per una rete europea di ricerca applicata, che osservi lo sviluppo territoriale dell’Unione europea per sostenere l’elaborazione e l’attuazione di nuove politiche in campo territoriale e Urbact (aumentare l’efficacia di un approccio sostenibile e integrato per le questioni relative allo sviluppo di centri urbani facilitando lo scambio di buone pratiche e innovazione), con una carica in Lombardia e l’altra in Calabria.
L’Interreg, che favorisce lo scambio di esperienze, conoscenze e buone pratiche in ambito di pmi, innovazione e tutela dell’ambiente, ha un co-presidente del comitato nazionale nell’Umbria.
