Il 28 maggio potrebbe essere la data zero per Portofino. Un nuovo inizio per il borgo grazie a un accordo tra Università e la start up Portofino 360, per l’avvio di una serie di eventi a carattere scientifico e culturale. Il tutto con il patrocinio del Comune, l’adesione della Regione e la speranza (fondata vista la presenza del presidente Paolo Donadoni) di una collaborazione con l’ente Parco, che già lo scorso luglio aveva stipulato un’intesa proprio con il dipartimento di Scienze per l’Architettura dell’Università di Genova.
Il teatrino del borgo ospiterà il convegno “Energie rinnovabili e contesti ad alto valore paesaggistico”, a cui hanno già aderito aziende come Enel, Erg e Duferco Energia. «L’obiettivo è fare di Portofino un luogo dove si possa incontrare il mondo della ricerca – annuncia Angiolino Barreca, uno dei coordinatori del progetto, una scommessa che amplia le possibilità anche turistiche».
«Al di là dei pregi paesistici del territorio – aggiunge Giampiero Lombardini, docente ad Architettura e altro coordinatore del progetto – questa è un’occasione per creare opportunità di tipo scientifico e culturale riguardo ad aspetti su nuove pratiche ed energie sostenibili. Spero diventi un’iniziativa stabile nella quale l’Università possa collaborare con il territorio e le economie locali».
«Questa iniziativa deve avere un interesse che superi il promontorio e sia di esempio per altre realtà – dichiara l’assessore regionale allo Sviluppo economico Edoardo Rixi – la Liguria è fanalino di coda del Paese per quanto riguarda le rinnovabili, abbiamo il piano energetico regionale fermo da molto tempo. Partire da un progetto come questo è fondamentale, perché il concetto di smart city si può applicare più facilmente a piccoli centri. Le nuove tecnologie possono cambiare i modelli di vita dei cittadini. Sarebbe bello se Portofino potesse far utilizzare mezzi elettrici per la locomozione. Bisogna iniziare a crederci puntando su giovani che non vogliono abbandonare proprio territorio, ma cambiarlo in meglio.
Inoltre non si deve sottovalutare il fatto che il turismo di alta gamma chiede ormai un’elevata qualità di servizi».
Anche il sindaco Giorgio D’Alia benedice il progetto, così come Enrico Dassori, direttore di Architettura dell’Università di Genova: «Siamo contenti di essere stati coinvolti in questa iniziativa, questa è un’attività di terza missione, che, accanto ai due obiettivi fondamentali della formazione e della ricerca, consiste nel favorire l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società. Una relazione diretta con il territorio e con tutti i suoi attori. Speriamo che con la Regione Liguria si aprano strade in questa direzione».
L’iniziativa nel suo complesso si chiamerà Portofino Greeb Lab. Durante la giornata del 28 maggio si parlerà di un prototipo di boa intelligente in grado di produrre energia pulita sfruttando moto ondoso e venti, dell’uso ragionato delle biomasse prodotte sul territorio e dello sfruttamento delle potenzialità geotermiche nella zona.
«Non tutti hanno condiviso il progetto inizialmente – rivela Mino Viacava, altro coordinatore – ma illustrando l’iniziativa ci siamo resi conto che anche gli stessi vip sono pronti ad aiutarci a collaborare e a inserire le loro competenze nel progetto, sono molto fiducioso».
«Questo percorso sta iniziando ora – rimarca Paolo Donadoni – la volontà di creare a Portofino un centro che abbia sensibilità per la sperimentazione tecnologica c’è, potrà funzionare se ognuno farà la sua parte».