Chiusura in ribasso per la Borsa di Milano, il Ftse Mib a terminato a -1% (38.840 punti). Sulla stessa linea l’All-Share -1,01% (41.222 punti). Il Ftse Italia Growth cede lo 0,59% (8.083 punti). Pesa lo stacco di alcune cedole.
Nel listino principale guadagnano A2a (+1,37%), Terna (+1,31%) ed Enel (+1,16%), in calo Azimut (-2,63%), Iveco (-2,54%), Telecom Italia (-2,42%).
Borse europee deboli in chiusura della prima seduta della settimana. Parigi ha ceduto lo 0,69% a 7.537 punti, Londra lo 0,19% a 8.758 punti e Francoforte lo 0,35% a 23.269 punti.
Perdono slancio i petroliferi, in scia al prezzo del greggio che inverte la rotta dopo il rally. Il Brent scambia a 75,04 dollari al barile (-0,58%), mentre il Wti si attesta a 73,10 dollari (-1%). Il timore è un eventuale blocco allo stretto di Hormuz che potrebbe spingere il Brent fino ai 120 dollari al barile nel breve termine. Un’eventualità che si rivela però remota, dato che oltre l’80% dei flussi di petrolio che passano da Hormuz finisce in Asia.
Sul fronte energetico, inverte la rotta anche il gas naturale a 40,4 euro al megawattora (-1,2%).
Sul valutario, il cambio euro/dollaro si mantiene sopra 1,15 a 1,154, vale anche 168,99 yen, mentre il cross dollaro/yen è a 146,35.
Lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco è in lieve diminuzione a 100 punti base (-0,50%), il rendimento è a +3,51% punti base.