Manifestazione regionale a Genova in occasione dello sciopero nazionale dei metalmeccanici per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.
La manifestazione, promossa da Fiom, Fim, Uilm, in Liguria ha avuto come punto di concentramento i giardini Melis di Cornigliano. Da qui, alle 9 di stamattina venerdì 20 giugno, è partito il corteo che poi si è diretto verso il centro cittadino.
I lavoratori sono scesi in piazza in risposta alla chiusura dimostrata da Federmeccanica-Assital alle loro richieste. «In questo modo si tengono in ostaggio 1 milione e mezzo di metalmeccanici in tutta Italia, ferma la ripresa produttiva – dice Massimiliano Nobis, segretario nazionale Fim Cisl presente a Genova durante il corteo -. È passato un anno dalla scadenza del contratto, ma dimostrano con rifiuti incomprensibili di non voler riaprire la trattativa per rinnovare il contratto collettivo nazionale di lavoro: non lo accettiamo. Consideriamo assurda poi la pregiudiziale dalla controparte imprenditoriale di non quantificare gli aumenti salariali nel prossimo contratto, è un chiaro atteggiamento di chi non ha rispetto verso le lavoratrici e i lavoratori. Il Ccnl nazionale delle cooperative industria siglato la notte scorsa conferma l’impianto del recupero dell’ inflazione del 2021. Federmeccanica con questa posizione colpisce il sistema contrattuale italiano, a danno delle piccole e medie imprese». «Oggi i metalmeccanici sono scesi in piazza con 8 ore di sciopero in tutt’Italia, Federmeccanica si assuma finalmente le proprie responsabilità e riapra il negoziato», dice Nobis.
«Siamo in una regione con un valore aggiunto straordinario nel comparto della metalmeccanica con diverse realtà di prestigio ed eccellenza come Fincantieri, Leonardo, Ex Ilva, Ansaldo, Hitachi, Mbda, Alstom, Arinox, Hi-Lex ed Piaggio Aerospace: ci sono 40mila metalmeccanici in Liguria, anche oggi c’è stato un’adesione molto alta allo sciopero dando una risposta chiara», conclude Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria.
Stefano Bonazzi, segretario generale della Fiom di Genova, dice: «La nostra richiesta è semplice: vogliamo un rinnovo di contratto che tuteli i diritti dei metalmeccanici. Chi vive del proprio lavoro lo deve poter fare in modo dignitoso e in sicurezza. I metalmeccanici sono alla 40esima ora di sciopero e non si fermeranno sinchè Federmeccanica-Assistal non riaprirà la trattativa. Oggi scioperiamo per il salario, per l’orario, contro la precarietà e per la sicurezza, per un’industria metalmeccanica che continui ad essere il cuore della produzione di questo Paese. I metalmeccanici genovesi hanno spesso dimostrato la loro forza e anche in questa battaglia stanno dimostrando la loro determinazione». Presenti anche delegazioni da Savona e La Spezia.
«Oggi è stata una giornata importante, non contro qualcuno ma per convincere Federmeccanica che le difficoltà si superano insieme con i lavoratori e il sindacato – commenta Antonio Apa, coordinatore Uilm Liguria -. La mobilitazione odierna Fim Fiom Uilm ha coinvolto oltre 2500 lavoratori e ha mandato un preciso segnale a Federmeccanica, in quanto se loro pensano di farci stancare, si sbagliano di grosso. Speriamo di chiudere la fase del conflitto anche con 40 ore di sciopero, che ha portato una perdita produttiva sia alle imprese che ai lavoratori, che hanno perso circa 700,00. L’auspicio è che la nuova presidenza dia una svolta alla trattiva inchiodata da un anno, anche se noi dalla piazza non ci siamo mai allontanati. Il nostro obiettivo è rinnovare il contratto soprattutto su due punti essenziali, orario di lavoro e salario. Sul salario tutti affermano che l’inflazione è bassa, la Banca d’Italia sostiene che i salari dei lavoratori sono fermi al 2000 e che quindi è necessario aumentare il battente salariale, stranamente tutti ce lo spiegano però non fanno passi in avanti in questa direzione, anzi ci dicono che non daranno risorse in più rispetto all’inflazione. Noi non accetteremo mai una posizione di questa natura, devono sapere che dare soldi ai lavoratori significa incrementare i consumi e quindi comprare le merci che producono le imprese. Rifletta attentamente il gruppo dirigente di Federmeccanica, il contratto è un diritto universale e per questo va reso esigibile. Continueremo la lotta, qualora non si verificasse l’inversione di tendenza sulla ripresa del negoziato».
A Genova in agitazione con cortei anche i sindacati di base Usb, Cub e Cobas, che si sono ritrovati questa mattina alle 7 al varco portuale di San Benigno per protestare anche contro il riarmo e la legge sulla sicurezza.
Sciopero di 24 ore dei trasporti: disagi per chi viaggia in treno e bus
In contemporanea oggi c’è anche lo sciopero nazionale di 24 dei trasporti che coinvolge il comparto aereo, ferroviario, il trasporto pubblico locale: iniziato ieri sera, giovedì 19 giugno, si concluderà alle 21.00 di stasera.
Per quanto riguarda i treni, per il trasporto regionale sono garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00. Qui tutti i treni garantiti in Liguria.
Coinvolti dallo sciopero anche gli autobus, con garanzia per le fasce protette: le sigle sindacali Cub Trasporti, Sgb e Usb Lavoro privato hanno proclamato uno sciopero di 24 ore per il trasporto pubblico locale.
Per quanto riguarda Genova, lo sciopero coinvolgerà anche Amt con possibili ripercussioni sugli spostamenti con autobus, metropolitana, impianti speciali e la Ferrovia Genova–Casella.
Il personale viaggiante e graduato Amt si asterrà dal lavoro per l’intera giornata, con servizio garantito solo nelle fasce orarie 6:00–9:00 e 17:30–20:30.
Per il servizio provinciale Amt, le fasce garantite saranno: 6:00–9:00 e 17:00–20:00
Per la Ferrovia Genova–Casella (bus sostitutivo): 6:30–9:30 e 17:30–20:30
Il personale delle biglietterie ed il restante personale incrocerà le braccia per l’intero turno.