«Che si tratti del fratello dell’assessore uscente ai Porti o di qualsiasi altro nome ancorché meritevole, la nomina di un membro del Comitato di Gestione dell’AdSP da parte della Città Metropolitana, a 48 ore dal voto e con un mandato ormai scaduto, è l’ennesimo sgarbo istituzionale».
Il capogruppo del Pd Armando Sanna dà notizia e commenta la nomina nel Comitato di gestione dell’Autorità portuale di Davide Maresca.
«È un atto scomposto e arrogante, che conferma la vera priorità del centrodestra: occupare ogni spazio di potere, senza alcun rispetto per tempi, regole e istituzioni. Ma soprattutto, è un grave segnale di debolezza politica. Un’operazione che dimostra chiaramente quanto poco si fidino nella vittoria del loro candidato. Se avessero un minimo di fiducia nel loro candidato, non ci sarebbe stato bisogno di forzare questa nomina all’ultimo respiro. Genova e il suo porto meritano trasparenza, competenza e rispetto istituzionale. Non calcoli di potere fatti in extremis».
Anche Davide Natale, segretario Pd Liguria, e Simone D’Angelo, segretario Metropolitano Pd Genova, concordano: «Mancano due giorni al voto, non è ancora stata approvata la nomina da parte del Parlamento del nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, non crediamo che ci sia l’urgenza di assumere provvedimenti in questo fine settimana da parte del Comitato di gestione dell’Autorità tale da spingere il vice sindaco metropolitano a indicare il proprio rappresentante. La bulimia dí occupazione di poltrone da parte della destra genovese e ligure espone l’Autorità a diventare oggetto di campagna elettorale quando invece servirebbe una lineare gestione per poter affrontare al meglio le esigenze di tanti lavoratori, operatori e dei cittadini. La paura di non essere protagonisti delle scelte future ha spinto i rappresentanti della destra ad accelerare e effettuare nomine da weekend. Il livello di rispetto delle istituzioni e dei cittadini si vede anche da questi atteggiamenti che ne dimostrano la completa assenza da parte della destra che le considera come gestione del potere mentre per noi essere rappresentanti delle Istituzioni vuol dire essere al servizio dei cittadini. Anche per questo modo di governare la “cosa pubblica”, Genova ha voglia di costruire un domani diverso e cambiare radicalmente il proprio futuro».
I parlamentari Pd Valentina Ghio, Lorenzo Basso, Alberto Pandolfo e Luca Pastorino commentano: «A poche ore dal voto per il sindaco di Genova, apprendiamo che la città Metropolitana ha indicato il nome per il rappresentante di Genova nel comitato di gestione dell’Autorità portuale e ha scelto il fratello di un assessore in Comune. Una nomina che stupisce ancora di più anche perchè fatta da un sindaco Metropolitano facente funzione, figura che non è neanche eletta dai cittadini e che dovrebbe limitarsi all’ordinaria amministrazione, non certo fare nomine dell’ultimo minuto solo per piazzare rappresentanti della propria parte politica. Il porto non è un poltronificio, basta con questo sistema clientelare. Genova ha bisogno di serietà e scelte che guardino al suo futuro e non agli interessi di pochi come invece questo centrodestra ha fatto finora».
La replica di Segalerba
Arriva la replica di Antonio Segalerba, vicesindaco metropolitano facente funzioni: «Il rispetto delle regole non è uno sgarbo istituzionale. È paradossale che il Partito Democratico definisca tale il semplice rispetto delle norme. Basterebbe questo per comprendere il livello a cui è arrivata la propaganda di una sinistra sempre più nervosa e scomposta. Ho nominato il rappresentante della Città Metropolitana nel Comitato portuale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale in seguito ad una procedura trasparente e conforme alle regole. La richiesta è pervenuta il 28 aprile 2025; il relativo avviso pubblico è stato pubblicato sul sito della Città Metropolitana di Genova dal 30 aprile al 14 maggio. Sono pervenute tre candidature: la scelta è ricaduta, sulla base dei curricula, sul candidato più competente. Il professor Davide Maresca è riconosciuto unanimemente per la sua preparazione e le sue competenze. Nessuna incompatibilità è stata ravvisata dal segretario generale. Ogni illazione avanzata dal Pd nei suoi confronti è non solo infondata, ma rappresenta un’offesa gratuita e inaccettabile. Va infine ricordato che nessuna osservazione è pervenuta al momento della pubblicazione dell’avviso il 30 aprile. Comprendiamo però che la sinistra continui a leggere ogni scelta amministrativa con gli occhi di chi, come l’ex sindaco Marco Doria, nominò sé stesso nel medesimo organo in rappresentanza del Comune di Genova, mantenendo l’incarico fino all’ultimo giorno, nonostante non rappresentasse più la volontà della maggioranza cittadina e nonostante il nuovo sindaco, Marco Bucci, gli avesse formalmente chiesto di rimettere il mandato».