20 milioni di euro che erano stati impegnati dalla Regione Liguria per l’Hennebique saranno liberati e destinati ad altri interventi. Lo riferisce il presidente Marco Bucci, spiegando che per i lavori di recupero dello storico edificio sono stati trovati finanziatori privati e altre aziende si sono già dimostrate interessate al progetto. L’investimento complessivo per la rigenerazione dell’Hennebique era stato stimato in circa 143 milioni di euro.
«Quest’anno abbiamo 20 milioni in più da spendere del fondo strategico perché i lavori di Hennebique stanno andando avanti, senza l’apporto immaginato nel 2021 da Regione Liguria attraverso un fondo regionale. Per cui questo investimento viene liberato e quindi sarà destinato alla realizzazione di opere sul territorio di cui la Liguria ha tanto bisogno – ha spiegato Bucci -. Sono stati infatti trovati i finanziatori e il progetto sta andando avanti per conto proprio. Si tratta dunque di un risultato molto positivo che ci consente di incamerare risorse preziose».
A marzo 2024 è stato firmato l’atto di concessione demaniale, della durata di 90 anni, tra Hennebique srl – società costituita ad hoc dalla Rti Vitali spa e Roncello Capital srl – e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale che ha dato il via al progetto di riqualificazione dell’immobile, mentre i lavori di demolizione veri e propri sono iniziati lo scorso novembre.
«Sappiamo che hanno già abbattuto un’ala e anche la facciata ha parecchie parti abbattute, il progetto è partito e sappiamo che ci sono aziende interessate per cui si sta andando avanti», ha dichiarato il governatore.
In base al progetto, l’edificio sarà polifunzionale: una parte sarà destinata al comparto dell’ospitalità per i turisti delle crociere e del Porto Antico, a supporto della vicina Stazione Marittima, mentre un’altra parte ospiterà uffici e servizi dedicati alla Città.
L’Hennebique, che prende il nome dall’imprenditore francese Francois Hennebique ideatore del calcestruzzo armato, rappresenta una testimonianza del processo di industrializzazione del porto di Genova: è il primo edificio in Italia che è stato costruito con questa tecnica (nel 1889) ed è anche il primo silos granaio del porto, ai tempi un edificio-macchinario all’avanguardia. I mercantili attraccavano nella adiacente banchina e il grano veniva scaricato e immagazzinato attraverso un complesso sistema di tramogge. Da lì veniva poi trasferito su carri e su vagoni ferroviari per il trasporto finale.