Assegnata l’intera disponibilità della riserva regionale dei diritti di impianto dei vigneti: oltre 64 ettari di nuovi vigneti andranno a 88 aziende liguri (41 della provincia di Imperia, 23 della provincia della Spezia, 14 nel savonese, 10 a Genova) che ne hanno fatto domanda. Lo ha deciso la giunta regionale su proposta dell’assessore all’Agricoltura Stefano Mai.
«Un autentico boom di richieste presentate e quasi tutte accolte per l’assegnazione dei diritti di reimpianto dei nuovi vigneti, passata dalla media annuale di cinque ettari degli anni scorsi a una richiesta complessiva di 101 quest’anno − spiega Mai − segno che la viticultura nella nostra regione è un comparto vivo e che ha voglia di crescere».
In totale sono arrivate negli uffici regionali 94 domande (6 non ammesse perché mancanti della documentazione richiesta) per la “concessione e successiva autorizzazione di impianto di vigneti provenienti dalla riserva regionale”. Il sistema dei diritti di impianto termina a fine 2015 e pertanto non saranno possibili in futuro altre assegnazioni con questa modalità, secondo i nuovi regolamenti europei in materia. Dal 2016 le imprese vitivinicole che vorranno impiantare ex novo vigneti dovranno partecipare a un bando su scala nazionale che riserverà annualmente a ogni regione una quota di superficie da impiantare, proporzionale all’estensione della superficie vitata regionale che ammonta a circa 1.550 ettari.
Novità anche per il reimpianto di vigneti, ossia la procedura che regolamenta le registrazioni dell’estirpazione di un vigneto per impiantarne un altro. Sempre su proposta dell’assessore Mai, la giunta ha approvato la delibera con cui si autorizza alla conversione dei diritti di reimpianto (rilasciati dopo il primo agosto 2010 e quindi validi, secondo i regolamenti Ue, alla data del 31 dicembre 2015) in autorizzazione fino al 31 dicembre 2020, con tre anni di validità dalla data di conversione. «Con questo atto − spiega l’assessore − diamo più tempo ai nostri viticoltori, che hanno estirpato un vigneto o comprato un diritto, per il reimpianto, alla luce del fatto che dal prossimo anno non ci sarà più una riserva regionale, ma le quote di superficie destinata a questa coltivazione dovranno essere assegnate su scala nazionale».