Erano riusciti a portare a Triora un turismo giovane, per eventi strettamente collegati alla definizione di “borgo delle streghe”, ora è tutto finito. Il 28 ottobre 2006 nasceva “Autunnonero-Festival di Folklore e Cultura Horror”, un contenitore di eventi creato dai fratelli Andrea e Alessandro Scibilia con Diego Lupano. Un’idea semplice, ma che ebbe un bel successo: si parlava delle origini folkloriche dell’horror e dei luoghi in cui trovarne le tracce. L’edizione 2007 di Autunnonero si svolse in cinque borghi dell’entroterra del Ponente ligure: Cervo, Dolceacqua, Pigna, Triora e Vallecrosia Alta, con altrettanti eventi alternati tra loro in modo che per quattro mesi (da settembre a dicembre) in ogni weekend ci fosse un appuntamento diverso.
Nonostante le difficoltà di trovare i fondi necessari per finanziare l’iniziativa, l’Associazione Culturale Autunnonero (senza scopo di lucro), ha saputo evolversi nel corso degli anni per continuare a promuovere il folklore come veicolo privilegiato per la riscoperta del patrimonio storico-culturale, attraverso lo studio e la creazione di eventi legati alle suggestioni crepuscolari dell’horror e del fantastico (così si definiscono sul sito ufficiale): e così via alle dark tales e soprattutto al ghost tour Triora, che nell’ultimo appuntamento riuscì a portare di sera nella cittadina non proprio facilmente raggiungibile con l’auto, circa 100 persone da tutto il Nord Italia.
Non fu un caso se l’Autunnonero Ghost Tour Triora vinse nel 2013 il premio come miglior evento della provincia di Imperia nella categoria “Entroterra” per La Stampa.
Quest’anno l’annuncio che il Ghost Tour non sarebbe stato in calendario è stato fatto proprio da Andrea Scibilia: «Dovevamo prendere una decisione importante e avevamo bisogno di un po’ di tempo per riflettere, ma consideriamo la nostra esperienza nel borgo delle streghe conclusa. Alla base di questa sofferta decisione c’è l’assenza dei presupposti di lavoro con l’attuale amministrazione comunale». Un brutto colpo per i quasi 5 mila fan della pagina Facebook di Autunnonero Fest, che da tempo avevano già dovuto rinunciare alla Halloween gothic fest, sostituita da un altro evento promosso dall’amministrazione.
E come accade ormai da tempo arriva anche la notizia di un altro emigrante per necessità: «Con l’anno nuovo comincerà un nuovo capitolo della mia vita lontano da qui, in Inghilterra – scrive su Facebook Andrea Scibilia – la situazione qui è diventata invivibile per me. Io ci credevo davvero, era diventata quasi una missione per me. Nel progetto di Autunnonero ho investito tutto me stesso, a livello personale, lavorativo ed economico. Volevo creare qualcosa di originale e di qualità che potesse attirare a appassionare ogni tipo di persone, al di là di quella “nicchia” di cui tutti mi parlavano all’inizio. Era un obiettivo ambizioso e credo di averlo raggiunto, naturalmente con tutti gli inevitabili problemi e vicissitudini che le grandi organizzazioni comportano. L’ho raggiunto, lo abbiamo raggiunto, grazie all’aiuto e alla collaborazione di tanti professionisti e amici che ci hanno accompagnato in questo bellissimo viaggio».
L’interesse, l’entusiasmo e la passione con cui tantissime persone hanno partecipato agli eventi di Autunnonero, non è bastato: «Spesso non è corrisposto il supporto e la stima di chi doveva rappresentare il mio e nostro principale sostenitore, ossia le amministrazioni locali. Questa situazione è peggiorata negli anni, diventando alla fine oserei dire quasi grottesca. La sensazione che il proprio lavoro, invece di essere supportato in vista di un obiettivo comune, venga percepito come un fastidio da parte degli amministratori è odiosa».
Scibilia si arrende, è l’ultimo di una serie: «Magari un giorno tornerò e le cose saranno cambiate, le persone saranno cambiate, e potrò riprendere le mie idee e i miei progetti da dove li avevo lasciati. Per ora accetto la sconfitta e lascio. Mi impegnerò perché da qualche parte il mio lavoro venga apprezzato, ma Autunnonero non muore. Continuerà a esistere, e io continuerò a seguirne le attività, certamente ridotte, con tutta la mia dedizione e la mia passione».