Nove ambasciatori senior, due junior. Non rappresenteranno l’Italia in un Paese estero, ma Genova nella loro cerchia di contatti professionali, per fare un’azione di lobbying con l’obiettivo di far organizzare congressi nel capoluogo ligure. Gli “Ambasciatori per Genova” sono stati nominati da Convention Bureau, il sistema fondato nel 1998 (uno dei primi in Italia) che raccoglie una quarantina di soci privati tra hotel, sedi congressuali, aziende di catering, di trasporti e di servizi tecnici, che fornisce quello che serve per l’organizzazione di congressi per trarne beneficio. «Gli ambasciatori sono i primi di una serie», annuncia il presidente Cbg Genova Riccardo Esposto, «scelti tra personalità di spicco del mondo accademico, imprenditoriale, scientifico e che hanno in comune un forte spirito di appartenenza alla città», aggiunge il direttore Silvia Scala. Convention Bureau supporterà gli ambasciatori in tutte le fasi organizzative.
Il turismo congressuale, secondo una ricerca di Gian Marco Ugolini, professore ordinario del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Genova, vale per la città tra i 90 e i 110 milioni all’anno: «Ha un indotto senza pari – sottolinea – attiva servizi di noleggio di spazi, di servizi, dà visibilità a espositori, sponsor, fa lavorare chi si occupa di attrezzature, di allestimenti e segnaletica, chi svolge servizi di segreteria, ma anche aziende specializzate in accessori e ristorazione». Questa somma di attività dà un valore di 342 euro procapite giornalieri per ogni meeting tourist. La ricerca si riferisce a Genova e risale al 2008, ma è stata confermata da una recente indagine su Milano che fissa a 352 euro la quota procapite.
Fissando a 100 il totale dell’indotto turistico, si scopre che il 31% è dato dal cosiddetto “city tourist”(molto più numeroso rispetto alle altre categorie di turisti), il 30% dai congressisti, il 28% dai turisti business e l’11% dai crocieristi.
Un turista meeting vale 1,4 turisti business (239 euro di spesa procapite), 2,2 city tourist (156 euro), 6,7 croceristi (51,3 euro), 7,4 escursionisti/visitatori giornalieri (46,4 euro).
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«Genova deve cavalcare l’onda di una reputazione turistica in ascesa – aggiunge Ugolini – e può tornare ai massimi delle presenze nel settore alberghiero, quando negli anni Sessanta, grazie al fatto di ospitare grandi industrie, aveva raggiunto 1.509.000 come valore medio all’anno nel decennio. Dopo il calo negli anni Novanta a 1.066.000, stiamo risalendo e nei primi dieci anni del 2000 abbiamo raggiunto quota 1.161.000; dal 2010 siamo ulteriormente in crescita con 1.338.000».
Tenendo conto che proprio il turismo congressuale a Genova ha sofferto molto negli ultimi anni, il margine è ancora ampio: nel 2013, secondo la ricerca di Ugolini, erano stati 2.803 gli eventi organizzati, scesi a 2.024 nel 2014 (-27,1%) e poi risaliti a 2044 nel 2014 e stimati in 2.313 nel 2015. Per quanto riguarda i partecipanti nel triennio si è passati dai 243.745 del 2013 ai 213.804 del 2014 e una stima di 214.445 nel 2015. Una media rispettivamente di 87, 105 e 93 partecipanti a evento, un dato superiore alla media nazionale. In pratica ogni giorno in città è come se si svolgessero 6,3 eventi con 586 partecipanti, che rappresentano il 20% delle presenze alberghiere complessive.
«I dati sul turismo congressuale fanno luccicare gli occhi – ribadisce Enisio Franzosi, direttore dell’Agenzia In Liguria – un valore aggiunto rispetto al turismo leisure che movimenta più individui ma “spende meno”. Genova ha scoperto un’economia positiva anche per chi ci abita, meglio il turismo dell’industria se dà lavoro alle persone. Da dieci anni collaboriamo con il sistema congressuale ligure».
Carla Sibilla, assessore comunale al Turismo, fa tesoro dei dati forniti da Ugolini: «Le nostre politiche sul turismo sono in rapida evoluzione, il Convention Bureau rappresenta un soggetto privato che è un braccio operativo anche per il settore pubblico. Genova può offrire 7.300 posti letto più circa un migliaio di quel fenomeno che sfugge ancora alle statistiche e alla regolamentazione dell’air bnb, stiamo cambiando il nostro posizionamento verso cultura, arte, il verde oltre al blu, ma anche valorizzando il tessuto commerciale con il percorso delle botteghe storiche per esempio». Oltre ai pernottamenti Genova riceve circa 700 mila visitatori giornalieri e circa un milione di crocieristi. Il trend è in crescita soprattutto per i turisti stranieri (+7,01% rispetto al 2013). Il primo mercato estero è quello francese, seguito da Cina, Germania, Stati Uniti e Spagna, sui mercati di seconda fascia primeggiano Brasile, Canada e Turchia. Per quanto riguarda il turismo italiano è la Lombardia a guidare la classifica (anche nei pernottamenti), seguita dal Lazio.
«Ci attendiamo una crescita da America e Asia – annuncia Sibilla – anche perché speriamo nei frutti dell’incontro con i 10 migliori tour operator americani». Nel 2015 i pianificatori del turismo genovese hanno incontrato 357 operatori nell’ottica di promuovere la città, oltre alla presenza nelle fiere mondiali dedicati al turismo, sono sempre più frequenti gli educational i tour dedicati ai blogger specializzati. L’allargamento dell’orizzonte è segnato anche dalla disponibilità del sito visitgenoa in sette lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo e cinese).
Come rileva Alessandro Cavo, rappresentante della giunta della Camera di Commercio di Genova con delega al Turismo, «Genova dimostra che è possibile una collaborazione felice tra pubblico e privato. Il tavolo tra Comune, Camera di Commercio e albergatori ha prodotto unità di intenti, nonostante qualche bisticcio comunque costruttivo. Genova è una città nuova, oggi di moda e con un patrimonio d’arte tutto da scoprire. Gianni Vassallo iniziò tutto questo e oggi Carla Sibilla ha portato più entusiasmo e reso possibile sogni nati tra piccoli gruppi di amici, come quello del tour tra le botteghe storiche. La convegnistica è un volano per tutti, anche perché spesso, chi viene a Genova per un congresso, spesso poi decide di tornarci con la famiglia per godersi meglio la città». I primi a essere entusiasti sono proprio loro gli “Ambasciatori per Genova”.
Turismo congressuale, i dati elaborati da Gian Marco Ugolini