Chiusura cauta e in ordine sparso per le Borse europee, che attendono per venerdì l’intervento del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, al simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole. Milano ha concluso le contrattazioni in netto rialzo grazie alla risalita delle banche che, secondo le ultime voci, dovrebbero limitare i danni dovuti alla tassa extra-profitti. Milano segna +0,81%, Londra -0,06%, Madrid -0,05%, Parigi +0,47%, Francoforte +0,19%.
Spread Btp/Bund sui 172 punti (variazione -0,19%, rendimento Btp 10 anni +4,39%, rendimento Bund 10 anni +2,68%).
A Piazza Affari brillano Bper (+2,87%), Mps (+1,15%), UniCredit (+1,44%) e Intesa Sanpaolo (+1,16%). Forte rialzo per Saipem (+4,98%), dopo che gli analisti di Morgan Stanley hanno inserito la società tra i preferiti del comparto dei servizi per l’energia. In coda Iveco (-1,8%), in linea con l’andamento negativo del settore.
L’euro passa di mano a 1,0892 (da 1,0877 venerdì in chiusura). Lo yen è sceso a 159,27 per un euro (da 157,96) e 146,25 per un dollaro (da 145,21).
Sul fronte dell’energia, poco mosso il prezzo del petrolio: il contratto consegna ottobre sul Brent segna un +0,15% a 84,93 dollari al barile, quando il contratto di pari scadenza sul Wti si attesta a 80,70 dollari (+0,05%). In deciso rialzo il prezzo del gas naturale ad Amsterdam a causa delle tensioni in Australia, dove i lavoratori di alcuni impianti minacciano lo sciopero: il future settembre guadagna l’11,3% a 40,5 euro al megawattora.