Renato Tortarolo, giornalista culturale del Secolo XIX, è stato nominato nel Consiglio superiore dello Spettacolo, in rappresentanza delle Regioni e delle Province autonome.
La nomina è stata decisa dalla Conferenza Stato-Regioni su proposta del presidente e assessore alla Cultura della Regione Liguria Giovanni Toti.
Tortarolo prende il posto di un altro genovese, Vincenzo Spera, scomparso lo scorso 14 marzo in un incidente stradale.
«Dopo la morte di Vincenzo Spera, un amico di cui non dimenticheremo mai la professionalità e la capacità di lavorare a 360 gradi per la cultura della Liguria e di tutto il Paese, abbiamo individuato in Renato Tortarolo il profilo più adeguato a portare avanti un’eredità molto importante – dichiara Toti – Tortarolo, che di Vincenzo era amico e co-autore della sua memorabile autobiografia, è una persona molto competente e preparata che, grazie alla sua lunga esperienza nel settore della cultura, saprà lavorare in continuità con il suo indimenticabile predecessore per il bene di un settore strategico per la crescita economica della Liguria e del Paese».
«Sono onorato di questa nomina, che arriva dopo la tragica scomparsa dell’amico e stimato professionista Vincenzo Spera. Cultura e territorio sono indissolubili per affrontare le sfide dei prossimi anni, anche nel mondo dello spettacolo – spiega Tortarolo – In particolare, mi è caro il legame con le nuove generazioni che si aspettano risposte e visioni. Sarà altrettanto importante recepire i loro punti di vista. E l’opportunità di poter lavorare con le Regioni e le Province autonome si concretizzerà, ne sono sicuro, in sinergie e proposte che le valorizzeranno in pieno».
Compito di Tortarolo sarà di portare all’attenzione del Consiglio superiore dello Spettacolo le posizioni delle Regioni e delle Province autonome, evidenziando le peculiarità dei territori e valorizzando le diverse esperienze. Tra i primi compiti affrontati dal Consiglio Superiore dello Spettacolo ci saranno i decreti di riparto delle risorse del Fus e i decreti attuativi di riforma del settore.