Il consigliere regionale Pd Roberto Arboscello affida a una nota stampa le proprie considerazioni sulla relazione di bilancio regionale che è stata illustrata ieri dal governatore ligure Giovanni Toti.
«Nel mio intervento in consiglio regionale − scrive Arboscello − ho espresso un giudizio negativo sulla relazione al bilancio regionale 2023 presentata dalla giunta Toti. Più che una relazione al bilancio quindi, quella del presidente Toti mi è sembrata una lista dei sogni che chi amministra la Regione da quasi 8 anni non è ancora riuscito a realizzare».
«Nell’intervento del presidente Toti si è raccontato di una Liguria che non esiste − commenta il consigliere −. Si è raccontato di una Liguria dove tutto funziona bene, dove la crisi economica si sente meno rispetto ad altre parti d’Italia, dove i ragazzi possono studiare e lavorare, dove anziani e fragili vengono supportati, dove i cittadini pagheranno meno tasse, dove funziona la sanità territoriale, dove gli imprenditori fanno la coda per investire, dove le infrastrutture sono un modello, dove si raggiungono gli obiettivi di transizione ecologica. La cruda realtà parla invece di una giunta che non ha messo in campo nessuno strumento programmatorio per la Liguria. Una Regione senza Piano sociosanitario, senza Piano energetico regionale (fermo al 2020, mentre nel frattempo è cambiato il mondo, soprattutto a livello energetico), senza Piano dei rifiuti».
«Nel mio intervento ho sottolineato inoltre alcuni numeri, indicativi della situazione in cui vivono i cittadini − evidenzia Arboscello −. Una sanità in gravissima crisi, dove a causa di liste d’attesa interminabili è necessario aspettare 10 mesi per una colonscopia, un anno per una visita dermatologica e l’obbligo di rivolgersi al privato per una visita oculista. Una Regione dove le infrastrutture sono tutt’altro che un modello, dato che si impiegano due ore di coda in autostrada per fare 40 km. Una Regione ultima per il consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili. Una Regione dove aumentano le diseguaglianze economiche di anno in anno e dove si esulta per l’abbassamento dell’irpef alle famiglie a basso reddito di soli 40€ l’anno, mentre contemporaneamente si destinano 4 milioni di euro per le attività di comunicazione. Una Regione infine, dove non si è investito per creare e mantenere il lavoro, con i tassi più alti di ragazzi che emigrano e le crisi industriali che sono ormai una condizione permanente di alcune province».