Il 14 novembre torna la Giornata mondiale del diabete per sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sul diabete sulla sua prevenzione e gestione.
Nella settimana dal 14 al 18 novembre, un team di volontari composto da medici diabetologi, specializzandi e infermieri entrerà nelle sedi di alcune imprese genovesi e nei comuni di Chiavari e Lavagna per offrire ai dipendenti uno screening gratuito per la diagnosi del diabete e fornire informazioni e suggerimenti per la prevenzione e la corretta gestione della malattia.
L’iniziativa è promossa dalla sezione ligure della Sid, Società italiana diabetologia e dall’Associazione volontaria assistenza ai diabetici di Chiavari.
«L’anno scorso – commenta la presidente della sezione ligure della Sid Paola Ubaldi – abbiamo celebrato la giornata andando a fare prevenzione con i nostri consiglieri nell’hub vaccinale di via Cesarea. Quest’anno abbiamo deciso di entrare in alcuni luoghi di lavoro, sia pubblici che privati, fra Genova, Carasco, Chiavari e Lavagna, perché purtroppo, in tempi di crisi economica e caro-bollette, le persone sono sempre più stressate e riescono sempre meno a dedicarsi alla prevenzione e alla cura della propria salute. E allora andremo a cercarli là dove trascorrono la maggior parte del proprio tempo, sul posto di lavoro, offrendo screening gratuiti, mettendoci in ascolto e raccontando come si previene e si gestisce questa malattia, spesso misconosciuta ed insidiosa».
La Giornata mondiale del diabete è stata istituita nel 1991 dalla Federazione Internazionale del Diabete e dall’Oms per rispondere ad una sfida alla salute sempre più pressante, nel 2006 è diventata una Giornata ufficiale delle Nazioni unite. La giornata si svolge ogni anno il 14 novembre per celebrare l’anniversario della nascita di Frederick Banting, al quale viene attribuita la scoperta dell’insulina insieme a Charles Best.
Il numero di persone con diabete continua a crescere in tutto il mondo, facilitato da stili di vita non sempre corretti che si diffondono lentamente e silenziosamente, proprio come la malattia. L’unico efficace “vaccino” è conoscere e sapere, per riuscire ad evitarla, o per gestirla meglio.