«Spero che il centrodestra dei ‘grandi’ tragga insegnamento da questa vittoria e capisca che si vince con una coalizione allargata, con i voti moderati, con una politica coerente, progressista, atlantista».
Così Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, commenta i risultati che vedono il sindaco Marco Bucci eletto al primo turno al point elettorale del primo cittadino.
«Il 56% di oggi supera anche il 54% di 5 anni fa. Il modello Liguria, ovvero un centrodestra allargato e con un’ampia base civica, guadagna tutti i sindaci che aveva e ne aggiunge qualcuno».
Toti ritiene che lo schema a tre punte ossia formato da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, vada superato e parla di obbligo ad aprirsi al mondo civico, riformista e di centro «che non possiamo lasciare a se stesso o agli avversari». «Particolare soddisfazione – ha sottolineato – per la lista che porta il mio nome, al debutto è sostanzialmente la seconda lista del centrodestra in questa città, insieme a Fratelli d’Italia. Questo ci dà conferma del ragionamento che facciamo da molto tempo. Il centrodestra a tre punte oggi non risponde più alla realtà».
Presidente della Regione ma anche leader di partito, lancia un messaggio: «Mi auguro che il centrodestra nazionale sappia cogliere lo spunto e sappia riunire intorno al tavolo una costituente nuova che sappia candidarci a guidare il Paese, altrimenti rischieremo di rappresentarne una piccola parte senza saper sfruttare le potenzialità che qui abbiamo sfruttato fino in fondo».
Il risultato della Lega, che pare sotto il dato delle scorse amministrative, viene commentato così da Toti: «I voti si sommano perché si governa insieme. La Lega in questo territorio ha saputo governare e fare squadra con gli altri, in una coalizione le situazioni cambiano: alle regionali la prima lista fu quella col mio nome, oggi è quella di Bucci. Non è un punto in più o in meno che fa differenza, l’importante è che tutti, inclusi Lega e Fratelli d’Italia, abbiano capito che così si vince. Anche con scelte difficili come quelle che ha saputo fare l’amministrazione genovese. Non inseguiamo il consenso facile, quello dei social, ma quello vero, che si costruisce giorno per giorno con capacità di decisione e cultura di governo. Questo è il passo che ora deve fare il centrodestra per candidarsi a governare il Paese, altrimenti accadrà il contrario di quanto successo qui: rischieremmo di sbagliare un rigore a porta vuota».
Toti evidenzia che il modello della Liguria con il centrodestra allargato ormai è vincente da 7 anni: «Nel 2015 abbiamo vinto con un po’ di fortuna, ma nel 2020 ci siamo ampiamente meritati la vittoria con una maggioranza assoluta che nelle Regioni è raro avere. In 5 anni abbiamo guadagnato 20 punti percentuali. E oggi nel capoluogo aggiungiamo altri 2 punti arrivando al 56%, percentuali finora sfiorate solamente in Regioni culturalmente vicine al centrodestra. Se i liguri hanno cambiato opinione sul centrodestra, un motivo c’è. Gli elettori scelgono con buonsenso e qui hanno visto una formula più capace di venire incontro alle loro esigenze».