I mercati puntano su una guerra a lampo e sull’apertura di colloqui tra Ucraina e Russia e sono tranquillizzati dalla prospettiva che la Russia non sia estromessa dal sistema Swift (il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, come presidente di Ecofin ha detto che il blocco da Swift della Russia resta sul tavolo come arma nucleare finanziaria) e le sanzioni non colpiscano duramente il settore energetico.
I listini europei hanno recuperato 334 miliardi di euro di capitalizzazione, di fatto azzerando il crollo registrato ieri dopo l’avvio delle operazioni militari russe in Ucraina. L’indice Stoxx 600 è salito del 3,32. A Londra il Ftse 100 segna + 3,91%, a Parigi il Cac 40+3,55%, a Francoforte il Dax +3,67%, a Milano il Ftse Mib +3,59%.
Poco variato lo spread Btp/Bund, a 161 punti (-1,58%)
A Piazza Affari brillano Enel (+5,77%), Prysmian (+5,49%) e Stellantis (+5,3%). Anche le società più esposte in Russia, che ieri avevano subito un tracollo, oggi sono in netta ripresa: Unicredit segna +3,81%, Pirelli +2,49.
Sul fronte dei cambi, l’euro si attesta a 1,1248 dollari (1,1193 in avvio e 1,1146 ieri in chiusura) e vale 130,047 yen (129 e 128,61), mentre il dollaro-yen è pari a 115,617 (115,3 e 115,41).
Cala il prezzo del greggio: il contratto consegna Aprile sul Brent scivola del 2,12% a 96,98 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti dell’1,76% a 91,17 dollari al barile.