La prospettiva di un aumento dei tassi di interesse deciso dalla Fed ha depresso i mercati finanziari, specialmente il comparto tecnologico. Mentre i future sui Fed Fund assegnano ormai una probabilità di quasi il 90% a una prima stretta sul costo del denaro già a marzo prossimo, le stime di Goldman Sachs, prevedono ora quattro rialzi dei tassi nel 2022 (contro i tre della precedente previsione). I rendimenti del Tesoro Usa sono così arrivati ai massimi da due anni. Per domani è fissata l’audizione di Jerome Powell della Fed al Senato, che dovrebbe fare chiarezza sulle tempistiche delle mosse della Banca centrale. Il Ftse 100 di Londra segna -0,43%, l’Ibex 35 di Madrid -0,51%, il Cac 40 di Parigi -0,44%, Dax 40 di Francoforte -1,13%, il Ftse Mib di Milano -0,46%. Lo spread Btp/Bund si attesta sui 135 punti (-3,19%).
A Piazza Affari, Nexi (-4,77%) ed Stm (-4,53%) sono finiti in fondo al Mib, male anche Amplifon (-4,41%) e Diasorin (-4,3%). Fuori del listino principale Carige sale dello 0,97% % nel giorno in cui gli organi del Fondo interbancario si riuniscono per valutare le offerte di acquisizione ricevute. Crollo di Ferragamo (-8,83%) con gli analisti di Ubs che hanno tagliato il giudizio a “sell”.
Sul mercato dei cambi, l’euro si indebolisce a 1,1326 contro il dollaro (da 1,1349 venerdi’ in chiusura) e passa di mano a 130,40 yen (131,21). Dollaro/yen a 115,13 (115,61 venerdi’).
In moderato ribasso il prezzo del petrolio: il future febbraio sul Wti cede lo 0,5% a 78,5 dollari al barile, mentre la consegna marzo sul Brent scambia a 81,2 dollari (-0,7 per cento).