Axpo Italia ha inaugurato la nuova sede di Genova negli spazi dell’ex Rinascente, in via XII Ottobre.
Per l’azienda specializzata nella produzione e fornitura di energia, con un fatturato che sfiora i 2,4 miliardi di euro, si tratta di un ritorno in centro in occasione dei suoi 20 anni di attività nel nostro Paese. La prima sede era in piazza Dante, seguita poi da quella di Fiumara e di Sestri Ponente, in via Albareto.
Un ritorno in grande stile che non solo vuole portare un contributo concreto al nuovo sviluppo della città e di una delle zone che, particolarmente negli ultimi anni, avevano visto un ridimensionamento in termini di importanza nel contesto cittadino, ma che rivaluta anche una palazzina storica e conosciuta da tutti gli abitanti.
«Dopo quasi due anni dalla chiusura del grande magazzino La Rinascente e di diverse altre attività storiche, vogliamo che questa parte del cuore della città torni a vivere − spiega Simone Demarchi, amministratore delegato Axpo Italia − Axpo ha deciso di portare qui i suoi uffici contribuendo a dare nuova energia a questo quartiere. Uno degli obiettivi che si lega a questo nostro trasloco è la volontà di un rilancio di una realtà ferita e che deve ritornare a vivere. Questa regione, e Genova nello specifico, ospitano la nostra sede principale da ormai da vent’anni, e abbiamo l’obiettivo di portare avanti un percorso di crescita dell’area limitrofa ai nostri nuovi uffici, di concerto con le istituzioni e con tutte le realtà che insistono in questa zona, e al contempo di continuare a essere in prima fila nello sviluppo economico della Liguria e del Paese in ottica di sostenibilità e nell’interesse di tutta la collettività».
A ripensare gli spazi che ospitano Axpo (il settimo, ottavo e nono piano della palazzina, a cui si aggiunge la terrazza che offre una vista panoramica di uno scorcio di città) è stato lo studio Vemworks, lo stesso che ha progettato la sede di Milano.
Attenzione all’efficienza energetica
Il nuovo impianto a espansione diretta progettato e realizzato nei nuovi uffici di Axpo Italia è caratterizzato da altissimi valori di efficienza energetica. L’efficienza media stagionale dei nuovi condensatori esterni è circa 250% in raffrescamento e 170% in riscaldamento. Questo significa che l’energia frigorifera e termica prodotta durante l’anno è sempre maggiore rispetto all’energia elettrica consumata. Il sistema utilizzato è del tipo a recupero di calore, in grado cioè di trasferire l’energia termica derivante dal raffreddamento di alcuni ambienti in altre zone in cui è attivo il servizio di riscaldamento. Questo consente di riscaldare e raffrescare contemporaneamente ambienti con esigenze interne differenti garantendo sempre il massimo comfort possibile.
«Il nuovo spazio di lavoro è concepito in maniera molto differente rispetto a quanto siamo abituati a vedere alle nostre latitudini. Nasce per sostenere l’interazione tra le persone in un’ottica di networking − spiega l’architetto Emanuele Corte, membro di Vemworks − Con questo intervento Axpo e Vemworks rendono omaggio all’importanza che il progetto riveste nell’idea della riorganizzazione aziendale, dove lo spazio è un mezzo per mettere in condizione le proprie risorse, la vera energia, di rendere al meglio. Abbiamo sviluppato un progetto in cui lo spazio viene definito e costruito intorno alla persona, per andare incontro alle esigenze della realtà che cambia (nell’accezione Eraclitéa del termine). Il luogo di lavoro non può essere legato agli antichi stilemi dell’ufficio fatto solo di scrivanie, ma deve essere uno spazio organico, versatile, multifunzionale, per far esprimere al meglio i suoi attori».
Benché separati, non si percepisce troppo la distinzione tra spazi di rappresentanza e zone operative. Pareti di vetro che lasciano intravedere ciò che c’è oltre, impianti a vista, trattamenti parietali che rappresentano il funzionamento interno di parti elettriche e meccaniche. Questa scelta ha anche reso possibile far penetrare l’illuminazione naturale derivante dalle ampie superfici finestrate perimetrali.
Il settimo piano ha un’impostazione più tradizionale, dovendo dare privacy a diverse divisioni operative dell’azienda e i piani ottavo e nono richiamano il medesimo schema.
Particolare cura è stata dedicata al cuore pulsante del quartier generale di Axpo Italia: la trading room. Centro nevralgico di Axpo, è pensato e realizzato per essere al contempo accogliente e funzionale dotando i trader delle migliori tecnologie con otto schermi per postazione e il collegamento costante con news di finanza e meteo da tutto il mondo.
L’impianto di illuminazione
Installato il sistema DALI per consentire una facile riconfigurazione rispetto alla disposizione iniziale, qualora gli spazi dovessero cambiare per mutate esigenze interne. Un sistema che oltre agli aspetti energetici, elettrici e di climatizzazione, permette innovazioni interessanti in termini di building management complessivo, notevoli vantaggi di performance economica e di comfort ambientale. Tutte le postazioni operative sono realizzate in Fenix, superficie anti impronta ad alta resistenza abrasiva con speciale coating superficiale antibatterico, facilmente lavabile.
Ma gli uffici di Axpo Italia non sono solo aree operative e sale riunioni: in ogni piano si trova una zona kitchenette, molti phone boot dove poter telefonare in totale privacy, box dove poter lavorare e intrattenere conversazioni private, oltre alle zone relax.
Ricavati anche alcuni spazi ludici dove rilassarsi: un tavolo da ping pong è sistemato al nono piano accanto alle aree operative e, nella stessa zona, si trovano anche un calcio balilla e due videogiochi arcade all’insegna del vintage.
Al decimo piano c’è uno spazio multifunzionale: sala eventi oppure sala riunioni e zona di decompressione, dove poter lavorare in un ambiente più disteso. Gli spazi di questo piano sono completati da aree, in terrazza anche con copertura, dove poter consumare break e lunch all’aperto, particolarmente adatte all’esigenza attuale di distanziamento sociale. Qui si trova infine la situation room per i meeting di strategia aziendale.
Intorno allo spazio coperto, recuperato da un ex-archivio, una terrazza con vista a 360° sui tetti di Genova, allestita anch’essa per essere multifunzionale.
20 anni di Axpo in Italia: l’impatto economico
A vent’anni dall’esordio in Italia, il gruppo Axpo ha conquistato una significativa fetta di mercato che le ha consentito di posizionarsi al terzo posto per fatturato tra le aziende liguri e al 91esimo posto per fatturato tra tutte le aziende in Italia.
Axpo Italia ha chiuso l’esercizio 2018/2019 con un fatturato pari a 2,378 miliardi, in crescita del 70% su base annua. Il margine operativo rettificato (ebitda rettificato) è più che raddoppiato (+108%), arrivando a quota 87 milioni, mentre, nell’anno finanziario 2017/2018 aveva sviluppato un fatturato di circa 1,7 miliardi di euro.
Questi risultati hanno consentito ad Axpo di contribuire alla ricchezza dell’intero Paese con un valore complessivo pari allo 0,21% del pil.
Una serie di evidenze che emergono da una ricerca commissionata da Axpo Italia al Cesisp (Centro per lo sviluppo della sostenibilità dei prodotti) dell’Università degli Studi di Genova e dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
«La nostra presenza ventennale sul territorio italiano e i dati che emergono relativamente all’impatto sulle comunità locali, ci posizionano come un player sempre più importante del settore energia, con un ruolo rilevante per l’economia e la competitività del Paese, conquistato in 20 anni di impegno, e di cui siamo molto orgogliosi», ha commentato Salvatore Pinto, presidente di Axpo Italia.
Dal 2000, anno della costituzione dell’azienda in Italia, il Gruppo Axpo ha continuato a crescere sino a posizionarsi al quinto posto nella classifica nazionale stilata da Arera (Autorità di regolazione per energia reti ambiente) dei primi venti gruppi per vendite (energia) ai clienti finali nel 2019, mentre per vendite al mercato libero si colloca in terza posizione.
Ulteriori crescite sono state registrate nel settore gas. Nel mercato finale Axpo Italia è salita dal decimo al nono posto, con una quota di mercato passata dal 1,8% del 2018 al 2,6% del 2019, per un aumento delle vendite di 506 milioni di m3 (+50%).
Inoltre, è salita dal 25esimo al 17esimo posto tra gli importatori di gas in Italia nel 2019, con 297 milioni di m3 importati.
La ricerca del Cesisp evidenzia inoltre una crescita, dal 2016 al 2019, dei valori del contributo di Axpo alle imprese, allo Stato e alle famiglie in valore percentuale sul pil. In aumento anche il contributo complessivo delle altre principali società dal gruppo in Italia alle famiglie, quasi raddoppiato dal 2014 al 2019, così come il valore totale del sostegno economico alle piccole imprese. Complessivamente, il contributo di Axpo Italia a Stato, famiglie e imprese di fornitura nel solo 2019 è stato di oltre 3,6 miliardi di euro.
Negli anni Axpo ha dimostrato la capacità di strutturare un rapporto economico e di fiducia significativo con i circa 3 mila fornitori con i quali interagisce. Nell’ultimo anno il contributo alle imprese di fornitura ha costituito la parte più significativa del contributo al pil da parte dell’azienda, raggiungendo un valore dello 0,20%.
Rispetto al valore totale redistribuito sul territorio – famiglie, Stato, imprese fornitrici – la quota parte destinata a queste ultime è in costante crescita ed è passata rispettivamente dal 59,52% del 2014 all’84,69% del 2019.
Il gruppo Axpo impiega oggi in totale 241 persone con un incremento del 21% rispetto al 2014. Anche nel caso del contributo di Axpo alle famiglie si registra una continua crescita e il dato passa dai 28,7 milioni di euro del 2014, ai 32,9 milioni di euro del 2019.
In termini di redistribuzione alle famiglie, lo studio ha rivelato che nel 2018 il gruppo Axpo in Italia rispetto alle altre imprese valutate nello studio, ha ottenuto il valore più alto, il che equivale a dire che la quota di pil redistribuita è stata superiore alle altre società.
Relativamente ai contributi allo Stato (Ires, Irap, Iva, Contributo Arera, Antitrust) Axpo ha contribuito per il periodo 2014-2019 con un totale di 282 milioni di euro, pari a una media di circa 47 milioni di euro di tasse all’anno.