«Questo è il più importante successo che il centrodestra ha mai avuto in questa regione nella sua storia, 20 punti in più di quanto facemmo 5 anni orsono. Significa che questi 5 anni sono stati apprezzati dagli elettori che ringrazio per primi».
Giovanni Toti si presenta raggiante sotto la tensostruttura adibita a sala stampa, accompagnato da Carlo Fidanza (Fdi), Marco Bucci, sindaco di Genova, Sandro Biasotti e altri fedelissimi, dopo aver scaramanticamente assistito ai primi dati dall’Hotel Bristol con la moglie Siria Magri, come era successo 5 anni fa. Stavolta però la larghezza del vantaggio, emersa sin dalle prime sezioni scrutinate, ha accelerato i tempi delle dichiarazioni.
Una vittoria che al momento è davvero larga: 15 punti di differenza. «Gli elettori ci hanno rinnovato la fiducia straordinariamente in questa tornata elettorale, andando a votare in un momento complesso. Non era scontato».
Toti rilancia il risultato sottolineando anche l’insuccesso applicato alla Liguria dell’attuale coalizione di governo: «L’unica espressione dell’alleanza giallo-rossa di governo unita contro di noi ha avuto il peggior risultato. Evidentemente agli elettori liguri non sono piaciute decisioni di questo governo. Un’alleanza basata sul profumo delle poltrone e del potere. Mi auguro che terminata la campagna elettorale, si porti via le polemiche a partire da quelle sulla pandemia. Già oggi ho dato la nostra intesa al ministro Speranza sulla questione dei nuovi tamponi sulla Francia. In questi casi serve uno sforzo congiunto al di là delle differenze politiche».
Toti commenta anche i risultati dei “colleghi”: «Complimenti ai governatori eletti e a quelli confermati. Mi sembra che accanto al successo di Zaia in Veneto, ci sia un’affermazione delle liste espressioni delle regioni. Credo sia il segno, insieme al voto sulla riduzione dei parlamentari, che le Regioni vogliono essere padrone del proprio destino, avere più voce in capitolo. Anche sull’autonomia. Il governo capisca che serve più capacità di dialogo e meno arroganza di quella che qualche volta è stata».
In particolare per la Liguria per il governo, secondo Toti, è arrivata la “zona Cesarini” sulle infrastrutture: «Si tratta di un voto che fa scattare un campanello d’allarme per governo: firmi la Gronda e dia ai liguri quello che vogliono».
Non si sbottona sulla composizione della nuova giunta: «Non siamo in concorrenza con i nostri alleati. Saranno integrati in un progetto che durerà 5 anni. La squadra deve continuare a giocare. Chi mette la palla in porta è uguale. Mi appassiona poco il manuale Cencelli del successo della coalizione. La prima cosa che farò è incontrare gli alleati per costruire la giunta. Non so ancora le indicazioni dei singoli partiti, ci siamo semplicemente abbracciati per festeggiare. Abbiamo milioni di progetti da concludere. Il primo pensiero è l’impegno sul Covid e mantenere aperta questa regione».