«Non ci può essere progresso se non c’è fiducia nel domani». Ha citato Kennedy, ma anche Mao, Pertini e il film “Caccia a ottobre rosso”.
Giovanni Toti ha presentato la giunta e le linee guida del suo programma al consiglio regionale.
Un discorso che è cominciato proprio dalla mancanza di fiducia nei liguri per dare un messaggio di speranza: «I soldi restano nelle banche, abbiamo talenti che non producono ricchezza, siamo ricchi di ricerca e talento industriale, eppure abbiamo tutti gli indici in negativo, a partire dal saldo delle imprese». La Liguria corre dietro al futuro e non lo raggiunge, secondo Toti, che paragona l’immobilità di Genova a città come Milano Firenze e Torino che nel frattempo sono cambiate molto grazie alle infrastrutture o i due centri storici di Bari e Genova, con il primo valorizzato e tornato attrazione turistica, mentre il secondo ancora in balia del degrado. «No è una questione politica, ma amministrativa – dice Toti – in altre epoche la Liguria è stata trainante nel nostro Paese per navigazione, cultura, turismo. Una Regione difficile dal punto di vista ambientale che dovrebbe avere un sistema di protezione civile all’avanguardia e invece no. Da qui la nostra sfida per cambiare profondamente: ne siamo convinti, ci giochiamo la faccia».
Citando ancora Kennedy Toti dice che «ci sono rischi e costi in un programma di azione ma sono in gran lunga minori dei costi di una confortevole inattività. L’inattività che ha vissuto questa regione negli ultimi dieci anni». Il nuovo governatore non vuole essere ingeneroso nei confronti dei predecessori, ma auspica un impegno 24 ore su 24 perché «diversamente le famiglie e i commercianti che hanno visto i loro spazi invasi dal fango non ce lo perdonerebbero. Chiedo massimo sforzo alla maggioranza, mentre all’opposozione chiedo di giudicarci con durezza, anche se ci confronteremo sempre sulle buone idee perché quelle non hanno colore politico».
Politica come esempio (parafrasando Pertini, che proprio oggi era stato eletto presidente): «Da noi deve partire l’esempio di onestà, impegno e rettitudine. Saremo intransigenti verso noi stessi e verso gli altri».
In questo mese di “passaggio” di consegne Toti spiega che cosa è stato fatto: «Abbiamo elaborato un protocollo con la protezione civile. Avviato le procedure legislative per i fondi europei che useremo per la pulizia e il dragaggio dei rivi. Entro fine mese firmeremo il terzo lotto dei lavori sul Bisagno, già avviati da scorsa amministrazione. E sempre entro fine mese ci saranno consegnati da Impregilo i progetti dello scolmatore sul Bisagno. Spero che Renzi possa essere qui per seguire questi sviluppi, con il governo abbiamo cominciato un percorso istituzionale serio, i fondi del Terzo valico ci saranno».
Altro riferimento all’alluvione: «Con
Edoardo Rixi stiamo predisponendo un aiuto per chi non ha avuto risarcimenti per difetti formali» e poi il passaggio sulla sanità, con il riferimento alle liste d’attesa e a tornare attrattivi senza far impennare i costi e il riferimento all’avvio del percorso di collaborazione con le Regioni vicine. «Sono piccoli passi, ma anche il più lungo dei cammini comincia così. Ci attende una mole di lavoro gigantesca: gronda, ferrovia di Ponente, Pontremolese, diga esterna del porto, far partire opere strutturali materiali. Ma anche quelle immateriali: nelle gallerie autostradali non c’è il segnale per i telefonini. Ai primi posti anche la burocrazia: ridurre le tasse a imprese che investono». E sui trasporti: «Vogliamo un aeroporto che funzioni e stimolare i collegamenti via mare che potrebbero eliminare molto traffico dalle strade».
Toti apre a tutti: «Chiamerò Confindustria, i sindacati, le associazioni di categoria per aprire dei tavoli. Non basta che la politica sia maggioranza sia opposozione, cambi passo, tutti devono farlo. Anche le associazioni datoriali spero che con lo stesso spirito si siedano con noi per costruire questo modello. Non è solo la Liguria ad averne bisogno, ma il Paese intero. Vorrei costruire una nuova speranza per questa terra. In un film, Caccia a ottobre rosso, viene citato Cristoforo Colombo: “E il mare concederà a ogni uomo nuove speranze, come il sonno porta i sogni”, se noi costruiremo una nuova speranza non avremo fallito».