Le estetiste di Genova e della Liguria ha scritto oggi al presidente della Regione per chiedere che sostenga al governo la richiesta di anticipare l’apertura delle loro attività, prevista per il mese di giugno.
“Un ulteriore prolungamento della chiusura dei nostri centri – si legge nella lettera – rischia di produrre conseguenze pesantissime, anche in termini occupazionali. Con la presente siamo perciò a chiederle un’iniziativa nei confronti del governo affinché vengano riviste le decisioni contenute nell’ultimo Dpcm. La nostra proposta è quella di procedere alla riapertura dei centri di estetica il 18 maggio, grazie all’attuazione di un protocollo igienico-sanitario stilato e condiviso da noi del settore, e le cui misure consentirebbero a noi di lavorare in sicurezza e alle nostre clienti di essere protette”.
“Crediamo – prosegue la nota – che l’adozione delle scrupolose misure contenute nel protocollo possa consentire alle nostre attività di riaprire ben prima degli inizi del mese di giugno, contrastando così anche l’abusivismo con cui dobbiamo purtroppo fare i conti in questo drammatico periodo e che mette seriamente a rischio la salute delle persone”.
Anche la Cna Genova si accoda: «Chiediamo che acconciatori ed estetiste possano riprendere a breve la loro attività, potendo già oggi offrire tutte le garanzie necessarie per lavorare nella massima sicurezza e rispettando le norme – dice il segretario di Cna Genova, Barbara Banchero dopo l’ipotesi ventilata da Giuseppe Conte per la riapertura il prossimo 1 giugno – dobbiamo fare presto e avere riscontri immediati perché la situazione delle imprese è drammatica, con un malcontento crescente le imprese del settore rischiano di chiudere e non possiamo permetterlo».
Il settore Benessere, che a livello nazionale conta 135 mila imprese, con oltre 260 mila addetti, in tutta la provincia di Genova coinvolge oltre 1.600 imprese, con un totale di circa 3.300 addetti.
«All’inizio dell’emergenza, ancora prima dell’uscita del dpcm dell’11 marzo, siamo stati i primi a chiudere autonomamente con un grande senso di responsabilità – sottolinea Gaetano Buccola, presidente del settore “Benessere e Sanità” di Cna Genova-. Ora non ce la facciamo più. Il nostro settore è chiuso da quasi due mesi e in questo balletto di numeri e di date sulle ipotesi di riapertura, la data annunciata del 1 giugno è insostenibile».