Varata in quota intorno alle 6 di questa mattina la seconda maxi-campata in acciaio da 100 metri del nuovo ponte sul Polcevera, tra la pila 9 e la pila 10. Si tratta dell’undicesimo varo in 5 mesi. Circa 2 mila tonnellate sollevate a 40 metri di altezza grazie agli strand jack (un martinetto a trefolo, utilizzato per sollevare carichi molto pesanti).
La ricostruzione del ponte è stata affidata a PerGenova, la joint venture costituita da Fincantieri Infrastructure del gruppo Fincantieri e Salini Impregilo.
La lunghezza raggiunta dalla nuova infrastruttura è di 650 metri, quasi due terzi dell’opera complessiva. La salita, cominciata ieri sera, si è svolta a una “velocità” di 5 metri all’ora, ma le operazioni più delicate sono state quelle di sistemazione della campata nel greto del Polcevera. Le operazioni preparatorie hanno creato un’isola artificiale che ha sostenuto i carrelli per la movimentazione dell’impalcato.
Roberto Carpaneto, di Rina Consulting per la direzione lavori, spiega: «Il lavoro è cominciato diverse settimane fa e ha avuto un’accelerata negli ultimi tre giorni, le manovre erano davvero importanti».
Francesco Poma, project manager di PerGenova per conto di Salini Impregilo, racconta le difficoltà: «Il fatto di lavorare nel torrente ha aggiunto un grado ulteriore e la settimana scorsa il corso d’acqua ha danneggiato i piazzali compattati per poter consentire la traslazione dell’impalcato metallico trasportato con dei grossi carrelli multi assiali. Abbiamo lavorato anche di notte per risistemarli».
Siro Dal Zotto, ingegnere di Fincantieri Infrastructure, evidenzia che le difficoltà sono state proprio nella fase di avvicinamento alle pile: «Il varo è iniziato il giorno prima con una prima fase di sollevamento per portare la campata oltre il livello di via Trenta Giugno, successivamente sono cominciate le attività di avvicinamento al Polcevera attraverso due gruppi di carrelli da 40 assi per andare a sbalzo al greto del Torrente. Una volta arrivato sulla prima sponda, il carico è stato preso da un ulteriore gruppo di carrelli da 40 assi, in modo da poter liberare i carrelli centrali e proseguire con l’avanzamento dell’impalcato fino a raggiungere la sponda opposta del Polcevera. Grazie a una rotazione degli assi si è allineata la trave sotto le due pile pronte a ricevere l’impalcato. Una situazione complicata anche dalla pioggia intensa». È in corso chiusura del varco in quota necessario per far salire l’impalcato: il concio della pila 10 è stato avvicinato per ridurre il gap e partire con la saldatura.
Nel frattempo continuano le attività in parallelo: dall’assemblaggio a terra delle campate, alle operazioni sugli impalcati già in quota per il montaggio degli impianti e per le molature delle componenti accessorie come carter, velette e predalles.
Anche il cantiere del nuovo ponte attuerà le misure di prevenzione legate alla diffusione del coronavirus, Carpaneto rivela che sono in svolgimento riunioni con Asl e autorità competenti. Intanto sono state annullate le visite in cantiere e predisposte azioni di censimento sulla provenienza del personale.
Sul fronte viabilità intanto c’è un’ulteriore buona notizia, dopo la riapertura di via Trenta Giugno, chiusa temporaneamente per consentire queste operazioni, Poma rivela che nelle prossime settimane riaprirà via Perlasca.
Il prossimo varo è altrettanto delicato, perché si tratta dello scavalco della ferrovia. La campata è in verniciatura, la previsione è che tutto si possa svolgere tra una decina di giorni, meteo permettendo. Trattandosi dello scavalco della ferrovia, occorrerà mantenere una quota superiore rispetto a quella per superare via 30 giugno.
«In un momento tanto difficile per tutta l’Italia – dice Alberto Maestrini presidente di PerGenova – voglio ringraziare tutti coloro che, lavorando in modo instancabile, hanno reso possibile questo nuovo traguardo nella realizzazione del nuovo Ponte, dando ancora una volta una concreta testimonianza delle capacità dell’industria italiana».
«Un’operazione dall’altissimo valore simbolico che avvicina la restituzione del nuovo Ponte ai cittadini. Il lavoro ininterrotto delle 600 persone all’opera dimostra come Genova e l’Italia intera non si siano mai arrese e come trovino sempre la forza di reagire – commenta Nicola Meistro amministratore delegato di PerGenova. Una forza che deriva dallo spirito di collaborazione e dal senso di responsabilità di cui gli italiani stanno dando prova anche in questo momento».