L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e quella del Mar Ligure Orientale hanno firmato un accordo che consentirà di mettere il materiale dei dragaggi effettuati nello spezzino e a Marina di Carrara per la costruzione della nuova diga foranea di Genova.
L’operazione prevede il recupero e il riutilizzo, in una prima fase, di 500 mila metri cubi di materiale, già caratterizzato, con previsione di conferimento di ulteriori quantitativi di materiali previsti dal piano dei dragaggi dell’Adsp del Mar Ligure Orientale nel triennio 2025-2027, riducendo così il ricorso allo smaltimento e limitando l’estrazione di nuove materie prime.
Un’intesa che le due parti definiscono “di portata strategica destinata a diventare un modello per la cooperazione tra enti pubblici che apre la strada a concrete pratiche di economia circolare nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali riducendo lo sfruttamento delle materie prime e salvaguardando l’ambiente”.
Secondo la nota delle due Adsp, il riuso dei sedimenti dragati “non solo evita sprechi, ma riduce l’impronta ecologica complessiva dell’opera, contribuendo agli obiettivi di decarbonizzazione e alla promozione dell’economia circolare. Il piano di conferimento, elaborato congiuntamente, stabilisce quantitativi, tempistiche e modalità operative precise, assicurando rigorosi accertamenti sulla idoneità dei materiali nel rispetto di quanto previsto dalle normative vigenti, la tracciabilità e la gestione controllata di ogni fase. Questo approccio integrato unisce sviluppo infrastrutturale e salvaguardia dell’ambiente, ponendo le basi per un sistema portuale ligure più resiliente e sostenibile. L’intesa Genova–La Spezia dimostra che è possibile coniugare progresso e rispetto ambientale attraverso una pianificazione congiunta, e costituisce un esempio virtuoso che potrebbe favorire analoghe iniziative in altri scali italiani ed europei”.
L’accordo disciplina il conferimento e il riutilizzo, nell’ambito della costruzione della nuova diga di Genova, dei materiali derivanti dalle operazioni di dragaggio nei porti della Spezia e di Marina di Carrara, secondo quanto previsto dall’art. 5 del D.L. 17 ottobre 202« n. 153.
“Con questo accordo compiamo un passo strategico che dimostra come la cooperazione tra Autorità di Sistema Portuale possa generare valore concreto per il territorio e per l’ambiente. I sedimenti dragati che saranno giudicati idonei diventeranno una risorsa utile per realizzare un’opera fondamentale come la nuova diga foranea di Genova − afferma il presidente dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale, Matteo Paroli − è un caso unico nel panorama nazionale, che testimonia la capacità delle istituzioni liguri di fare sistema e di mettere in pratica i principi dell’economia circolare nelle grandi infrastrutture. Questa intesa non è solo un accordo tecnico, ma un modello di visione condivisa che lega indissolubilmente lo sviluppo della portualità alla sostenibilità ambientale delle opere».
«Sono estremamente soddisfatto della positiva conclusione dell’accordo, cui si stava lavorando da tempo, grazie alla preziosa disponibilità del Presidente Paroli che ha permesso di definire in breve tempo i dettagli di questo atto, segnale di una rinnovata e strategica collaborazione tra le due AdSP liguri. Atto che costituisce un passo fondamentale per portare avanti i progetti di sviluppo del porto della Spezia − dichiara il commissario Straordinario dell’Adsp del Mar Ligure Orientale, Bruno Pisano −il tema relativo si dragaggi è urgente e prioritario per il nostro sistema portuale. Questa procedura permette di fare un importante passo avanti nel percorso di sviluppo portuale, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale, in coerenza con gli obiettivi che l’AdSP di Spezia e Carrara si è data».