Giornata euforica per le Borse europee, che hanno chiuso in netto rialzo le contrattazioni, spinte dal forte calo dei rendimenti sull’obbligazionario, dal comparto delle materie prime (+2,1% l’Euro Stoxx 600 di settore) in seguito alle indiscrezioni su una possibile fusione dei colossi del settore minerario Glencore e Rio Tinto, e dall’automotive (+1,1%), grazie alla prospettiva di una revisione della politica Ue sulla transizione energetica. Milano segna +1,25%, Milano +0,64%, Londra +1,35%, Francoforte +1,2%, Parigi +0,98%, Madrid +0,64%. Spread Btp/Bund sui 113 punti (variazione -0,04%, rendimento Btp 10 anni +3,64%, rendimento Bund 10 anni +2,51%).
A Piazza Affari vola Iveco (+5,72%), seguita da Buzzi (+4,32%), Azimut (+2,95%), Stellantis (+2,80), in coda Amplifon (-1,54%). Unicredit sale dell’1,3% con la notizia che Barclays ha superato la soglia del 10% di Commerzbank. Le partecipazioni della banca britannica in quella tedesca includono il 7,72% in azioni fisiche e l’8,33% in strumenti finanziari, per una quota potenziale del 16% e secondo alcuni analisti Barclays starebbe operando per Unicredit.
L’euro scambia a 1,0291 dollari (da 1,0272 alla chiusura precedente) e a 160,87 yen (da 160,46). Il cross dollaro/yen è a 156,30. P
In ribasso il petrolio dopo i recenti rialzi: il Wti febbraio cede lo 0,74% a 78,1 dollari al barile, il Brent marzo lo 0,47% a 80,91 dollari. Il gas naturale ad Amsterdam sale dell’1,2% a 46,8 euro al megawattora.