La decima edizione di Cset Conference, appuntamento annuale sulla cybersecurity organizzato a Genova da Start 4.0, ha riunito protagonisti del mondo cyber che hanno illustrato lo stato dell’arte e le novità di un settore in rapido mutamento. La manifestazione ideata da Paola Girdinio, presidente di Start 4.0, è cresciuta anno dopo anno, come lo stesso centro di competenza genovese, che è diventato soggetto attuatore del Pnrr.
Facciamo il punto con Paola Girdinio
Siete arrivati al nostro decimo compleanno…
«Sì, e abbiamo avuto l’onore che sia venuto a festeggiare con noi il Clusit, l’Associazione italiana per la sicurezza informatica, che ha presentato qui il suo ultimo rapporto».
Cosa emerge dal rapporto?
«Il rapporto mostra alle aziende e alla pubblica amministrazione come si sta orientando questo mondo, quali sono i tipi di attacchi a cui far fronte e la loro frequenza. Bisogna pensare di proteggersi e di fare prevenzione. Quest’anno è il momento della Nis 2, la nuova normativa europea sulla cyber security per le infrastrutture ma anche per tutte le aziende, che è stata recepita da pochissimo dal nostro governo e perciò abbiamo voluto dare un contributo facendo partecipare al convegno la responsabile NIS2 dell’Agenzia Nazionale della Cyber Security perché raccontasse come l’Agenzia metterà a terra l’applicazione della NIS2 per dare un supporto alle nostre aziende».
Di che cosa altro avete parlato?
«Abbiamo parlato di intelligenza artificiale, di come l’intelligenza artificiale può aiutare a proteggersi, ma anche del fatto che con l’intelligenza artificiale gli attacchi diventano più raffinati. E quindi abbiamo messo a fuoco il fenomeno dei deepfake, per cui dei malintenzionati, facendo uso dell’intelligenza artificiale possono ristrutturare un video, una telefonata, possono mettere il tuo viso e la tua voce per farti dire che tu non hai mai detto e mai diresti, o facendo credere a un dipendente importante che l’amministratore delegato gli chieda di fare qualche cosa. Inoltre abbiamo invitato Osint, un’associazione senza scopo di lucro di professionisti che operano, con competenze diversificate, nell’ambito dell’open source intelligence, che tra i suoi scopi ha anche quello di combattere la disinformazione digitale. Osint, tra l’altro, sta attuando un progetto di volontariato con 170 associati estremamente importante per le scuole, medie e superiori, portando una piattaforma che fa quiz per addestrare i ragazzini a proteggersi dalla cyber perché i ragazzi sono fantastici nell’ usare questi strumenti ma sono i più in pericolo perché alla confidenza con questo mondo si associa la fragilità dovuta all’età».
Da quello che ha detto ieri l’ex ministra della Difesa Roberta Pinotti sembra che l’Italia sia partita in ritardo in fatto di cybersecurity. Ma stiamo recuperando?
«Non c’è dubbio, il Paese sta facendo grandi passi avanti, un notevole contributo chiaramente lo dà il Clusit, che ha al suo interno persone competenti».
E voi di Start 4.0?
«Noi ci mettiamo l’anima, siamo un ente emanazione di un ministero, perciò siamo al servizio del Paese».
Quindi la conclusione sui lavori di questi due giorni quale può essere ?
«Che abbiamo fatto sistema, abbiamo fatto networking, ci siamo raccontati l’uno con l’altro come affrontiamo questo problema per crescere reciprocamente».