«Ricominciamo il punto della Sanità sia sui singoli temi che sul territorio. Non si possono utilizzare le cortine fumogene degli annunci per dare numeri che non esistono. Il primo atto politico del nuovo piano sociosanitario è il taglio delle prestazioni della neuropsichiatria infantile». Lo ha dichiarato – secondo quanto riporta l’Agenzia Dire – il capogruppo del Pd in consiglio regionale ligure, Luca Garibaldi.
Per fare il punto sulla sanità ligure il Pd riparte dalla situazione dei bambini con disturbi del neurosviluppo in attesa delle prestazioni di riabilitazione previste dai Lea. E sul tavolo degli imputati è finita la delibera di Alisa di fine novembre che riforma l’offerta dei servizi di neuropsichiatria infantile del sistema sanitario pubblico in Liguria, accorpandoli in pacchetti di prestazioni predefinite. Il Pd ne chiede la revoca, con una mozione depositata in consiglio regionale.
Contestualmente si chiede all’assessore alla Sanità, Angelo Gratarola, di confrontarsi in commissione sulla riforma e di attiverà un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati.
«Per la prima volta – ha denunciato il consigliere Enrico Ioculano – si mette un tetto massimo a prestazioni che rientrano nei Lea, indipendentemente dal percorso clinico dei bambini- predeterminare quantitativamente e qualitativamente le prestazioni a cui ha diritto un bambino o un ragazzo con gravi disabilità neuropsichiatriche viola ogni principio di appropriatezza della cura e contrasta non solo con la Costituzione e il diritto alla salute, ma anche con le norme del sistema sanitario che regolano le prestazioni».
Secondo l’Agenzia Dire, Ioculano, inoltre, ha posto l’accento sul fatto che «se una famiglia ritenesse non sufficiente il numero di prestazioni prestabilite, dovrebbe accettarle lo stesso, altrimenti verrebbe cancellata dalla lista d’attesa. Il tetto massimo alle prestazioni non si può sentire: queste prestazioni terapeutiche rientrano nei Livelli essenziali di assistenza e pertanto vanno garantiti senza tetti generici di prestazioni e di tempo».
Per i dem si tratta di un modo indecente di far scorrere le graduatorie, non garantendo i servizi e aumentando il personale, ma tagliando le prestazioni. I consiglieri, poi, fanno un elenco delle prestazioni che, a loro dire, vengono negate dalla delibera di Alisa: per i disturbi dello spettro autistico e per ipovisione di grado lievi-medio-grave, per cecità parziale e per cecità totale, nessun trattamento è previsto dopo i 14 anni; per funzionamento intellettivo limite, nessun trattamento è previsto prima dei sette anni e dopo i 14 anni; per disabilità intellettiva e ritardo globale dello sviluppo, nessun trattamento è previsto dopo i 14 anni. E, ancora, per disturbi della coordinazione motoria, non è previsto nessun trattamento prima dei due anni e dopo gli otto anni; per il disturbo della comunicazione, i trattamenti sono fortemente limitati a seconda dell’età; per disturbi sensoriali uditivi, nessun trattamento è previsto dopo gli otto anni e per un tempo superiore a due anni. Il centrodestra fa economia sulla sanità e continua a tagliare: la situazione è preoccupante – conclude conclude Armando Sanna – questa delibera è la prova che oggi di sociale e sanità, Regione Liguria non ne vuole sentire parlare».