Il forte calo del greggio, arrivato dopo la decisione dell’Opec+ di rinviare al 30 novembre la riunione inizialmente prevista per il 26 novembre per decidere sull’accordo per i livelli di produzione, ha bloccato le Borse europee che avevano iniziato la seduta in rialzo. Il future gennaio sul Wti si attesta a 74,71 dollari al barile (-9,93%) e l’analoga consegna sul Brent a 79,31 dollari (-3,81%). Milano segna +0,01%, Parigi +0,43%, Francoforte +0,36%, Madrid +0,61%, Londra -0,17%. Wall Street viaggia in positivo. Spread Btp/Bund sui 173 punti (variazione-0,68%, rendimento Btp 10 anni +4,29%, rendimento Bund 10 anni +2,56%).
A Piazza Affari in testa al listino principale troviamo Campari (+2,54%), in coda Leonardo (-1,88%), seguito dai petroliferi, con Tenaris che chiude a -1,35%, Eni -1,41% e Saipem -0,73%. Positivo Mps (+1,98%) dopo il tonfo di ieri. Telecom in rialzo (+1,19%) in seguito alle aperture del socio francese Vivendi alla vendita di NectCo. Il piano industriale di Enel (-0,39%) non ha suscitato entusiasmo nel mercato.
L’euro si indebolisce a 1,086375 dollari (da 1,0928 ieri in chiusura) e a 162,631 (161,68).
Il gas naturale scambia piatto a 44,3 euro al MWh.