I timori per gli sviluppi della guerra tra Israele e Hamas, il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato (in Usa il decennale oltre il 5%) e le dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell che ha fanno ritenere probabile un rialzo dei tassi d’interesse nella prossima riunione di novembre della banca centrale Usa hanno mandato in rosso le Borse europee. Milano segna -1,40, Francoforte-1,64%, Parigi -1,52%, Madrid -1,29%, Londra -1,3%. Spread Btp/Bund sui 202 punti (variazione -0,25%, rendimento Btp 10 anni +4,90%, rendimento Bund 10 anni.
Intanto alcuni analisti ritengono probabile che il giudizio dell’agenzia di rating Standard&Poor’s sull’Italia, in arrivo in serata, contenga una riduzione dell’outlook da “stabile” a “negativo”. Dopo S&P si pronunceranno Fitch (il 10 novembre) e Moody’s (il 17 novembre).
A Piazza Affari in testa al listino principale si piazza Nexi (+2,54%). Il titolo è spinto dalle voci sui possibili interessati a presentare un’offerta sulla società, oltre al fondo britannico Cvc anche altri tre o quattro attori starebbero valutando una mossa, tra cui il canadese Brookfield. Crollo di Saipem (-6,22%), in netto calo Iveco (-4,65%), Mps (-3,97%) Telecom (-3,67%), penalizzata dalle incertezze sullo scorporo della rete.
L’euro viene scambiato a 1,059 dollari da 1,0574 ieri in chiusura e vale 158,73 yen (da 158,50), mentre il rapporto dollaro/yen è a 149,88 (da 149,90).
Torna a salire il prezzo del petrolio: il future dicembre sul Wti sale di 1,1% a 89,34 dollari al barile e l’analoga consegna sul Brent a 93,37 dollari (+1,07%). In lieve rialzo anche il gas naturale ad Amsterdam: il future novembre segna + 0,395% a 50,37 euro al megawattora.