Dalla versione finale del Ddl concorrenza approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 20 aprile è stata cancellata la deregulation selvaggia dei saldi prevista nella prima bozza, che prevedeva di abolire il divieto di vendite promozionali nel periodo antecedente l’inizio dei saldi e di mettere in discussione la prassi, ormai consolidata, di una data unica a livello nazionale per l’inizio degli stessi saldi.
«Uno scenario che, se confermato, avrebbe significato la distruzione delle ultime tutele che ancora proteggono i negozi al dettaglio. Avere convinto il ministero del Made in Italy a fare marcia indietro rappresenta dunque un risultato importantissimo, ottenuto esclusivamente grazie alla tenace difesa messa in campo dalla nostra associazione in tutte le sedi istituzionali e, in particolar, modo presso lo stesso ministero», rivendica Francesca Recine, genovese, nella sua veste di vicepresidente nazionale di Fismo Confesercenti.
«C’è dunque grande soddisfazione – prosegue Recine – per avere convinto il ministero, con la sola forza delle nostre ragioni, a tornare sui propri passi su entrambi i fronti e confermare, quindi, tanto la data unica, che quest’anno sarà il 6 luglio, quanto l’impossibilità di effettuare promozioni prima dei saldi. L’intervento di Confesercenti ha rappresentato una voce forte e decisa non solo a difesa delle regole attuali ma, anzi, a favore di un loro rafforzamento il cui obiettivo continua ad essere quello di riportare l’inizio dei saldi al finale di stagione, recuperandone la ragion d’essere per la quale erano nati».
«Questa vicenda – conclude la vicepresidente nazionale Fismo – ha inoltre dimostrato in maniera lampante il fondamentale ruolo di rappresentanza delle associazioni di categoria fino ai più alti livelli istituzionali, tale da ottenere risultati tangibili a beneficio dell’intero comparto rappresentato che, in questo caso, è quello dei negozi di tradizione attivi nel settore moda, autentico fiore all’occhiello del Made in Italy nel mondo».