L’Usb dei vigili del fuoco Liguria denuncia che il “tandem” tra l’elisoccorso pubblico e quello privato in Liguria è deleterio per quello pubblico.
“Ci siamo riservati sino a oggi – si legge in una nota – di esprimere un parere sul rinnovo della convenzione di elisoccorso tra vigili del fuoco e Regione Liguria (2022-giugno 2023) recentemente siglata con durata 18 mesi, ma non possiamo che prendere atto dell’ulteriore sconfitta inflitta al servizio pubblico e un grande risultato nella privatizzazione di esso, incapace di formalizzare per iscritto e a lungo termine, un piano di investimenti finalizzato all’ evoluzione del servizio”.
Un rinnovo che viene considerato precario di appena 18 mesi per i pompieri che vanifica anche i minimi obbiettivi da perseguire e raggiungere; “al contrario il soggetto privato può contare su un accordo di ben nove anni in grado di permettere una pianificazione e, perché no, una riorganizzazione del servizio finalizzata alla sua miglioria, il tutto ovviamente non trascurando l’aspetto economico del profitto necessario e lecito a chi svolge impresa”.
Un accordo copia incolla del precedente: 115 giorni annui garantiti nei week-end e nella feste con la possibilità di programmare o meno l’operatività di elisoccorso durante i giorni feriali oppure dirottare risorse in attività di voli per addestramento equipaggi, rendendosi di fatto indisponibile alle richieste di soccorso sanitario, “come se componendo il 112 per una richiesta di incendio venisse risposto che i pompieri si stanno addestrando e dovete rivolgervi ad altri soggetti privati pronti a triplicare i costi e a sostituirsi al servizio pubblico”.
L’Usb si dice stupita del timido silenzio di questi tre mesi, “dove dapprima eravamo stati convocati (novembre 2021) dall’Amministrazione dei vigili del fuoco per essere informati della bozza di convenzione da stipulare al più presto in cui si prometteva un timido percorso che poteva valorizzare il Soccorso e raggiungere obiettivi atti a migliorarlo.
Siamo stati informati di esigenze sanitarie riguardanti il trasporto con elicottero nella provincia della Spezia tali da rendere essenziale la presenza di un secondo elicottero sul territorio dell’estremo levante (almeno per 60 giorni) l’anno nei periodi di maggior afflusso turistico), senza il quale con ogni probabilità la convenzione non avrebbe avuto nessun seguito”.
Nonostante le perplessità espresse da tutte le organizzazioni sindacali presenti, in termini di risorse umane e logistiche in cui versa il reparto volo Vvf Liguria ormai da tempo, l’Amministrazione si era resa comunque disponibile a perseguire l’obbiettivo senza una vera pianificazione che sarebbe ricaduta sui cittadini e i lavoratori.
“Sembrava già timido l’accordo triennale proposto e oggi scopriamo che addirittura si è ridotto a 18 mesi, un copia incolla del precedente e quella che doveva essere un’esigenza fondamentale da parte della Regione sul territorio spezzino è divenuta carta straccia”.
L’Usb richiama anche l’attenzione all’elicottero A109S donato dalla Fondazione Carige alla Regione Liguria, dato a sua volta in comodato d’uso ai Vvf nel lontano 2009, “e per la quale non si hanno più notizie se non citato ufficialmente nei vari accordi susseguitosi negli anni, con false promesse di farlo volare nuovamente, sempre dai Vvf. La realtà è piuttosto amara dato che i vigili del fuoco difficilmente riusciranno a riprendere le abilitazioni per pilotarlo e seguirlo dal punto di vista tecnico manutentivo, nel frattempo in attesa di diversificare gli obbiettivi e i piani di Regione Liguria e Vigili del Fuoco, il velivolo resta parcheggiato ben lontano dai cieli genovesi tutto a spese dei contribuenti ovviamente”.
Della Convenzione resta da dire ben poco, secondo l’Usb: “Trattasi di un copia incolla della precedente, per la quale abbiamo già ampiamente esposto le nostre critiche in merito a costi e risposte al cittadino, prendiamo atto che, la distruzione completa del servizio pubblico che ha insegnato fin dai lontani anni 90/2000 il vero elisoccorso a 360 gradi in mare e monti a livello europeo, è semplicemente rimandata, per cause da ricercarsi nella continua privatizzazione della sanità nella politica regionale e nell’incapacità dei vertici dell’Amministrazione dei vigili del fuoco che vanta di essere al servizio dei cittadini in ambito di soccorso pubblico e tenendo a specificare e valorizzare il termine soccorso tecnico, sapendo che la lingua italiana è chiara ma di facile interpretazione specialmente quando si devono individuare importanti responsabilità e competenze”.