«A due anni dall’inizio della pandemia è inaccettabile la disorganizzazione delle Asl, di Alisa e di Regione Liguria». È quanto si legge in una nota della Lista Sansa sottoscritta dai consiglieri regionali Ferruccio Sansa, Roberto Centi e Selena Candia.
La nota denuncia che «Per le decine di migliaia di liguri che si sono autoisolati in casa in seguito alla comparsa dei sintomi, la prima difficoltà è ottenere un tampone molecolare che possa confermare la positività (o la negatività). A Genova i numeri di telefono messi a disposizione da Asl 3 sono quasi del tutto inaccessibili, chi riesce a parlare con un operatore impiega almeno qualche centinaio di tentativi prima di ottenere la linea».
Altro punto dolente denunciato dalla Lista Sansa «Il sistema drive through. Nonostante l’aumento esponenziale di casi sul territorio genovese, Asl3, Alisa e Regione Liguria non hanno pensato di aprire un altro punto, convogliando migliaia di richieste sull’unico centro attivo, in via Maggio, a Quarto. Punto che, sempre per mancanza di personale, lavora in una fascia oraria limitata: dalle 9:30 alle 13 e dalle 14 alle 15:30, riuscendo a processare da 300 a 400 tamponi al giorno. Dagli organi di informazione locale si apprende l’ipotesi di aprire un altro centro in piazzale Kennedy, ma vista la presenza del Winter Park non sarà possibile realizzare alcunché fino a fine gennaio.
«Siamo tutti molto contenti – concludono i tre consiglieri – dei risultati sanitari che abbiamo raggiunto grazie ai vaccini per ridurre drasticamente il numero dei morti e dei malati gravi. La campagna vaccinale, però, da sola non basta per affrontare questa pandemia. E se il sistema sanitario ligure non è organizzato a gestire il tracciamento e i tamponi, la colpa non è dei no vax ma della mala gestione da parte di Regione, Alisa e Asl. Anni di tagli alla Sanità pubblica e di risorse investite in propaganda anziché, ad esempio, nella gestione della pandemia, possono solo produrre questi pessimi risultati per i cittadini».