Le Borse europee chiudono la settimana in calo nella giornata detta delle quattro streghe (scadenza di future e opzioni su indici e azioni). Alla debolezza dei listini hanno contribuito la decisione della Federal Reserve di non estendere oltre la data a suo tempo stabilita (31 marzo) l’allentamento temporaneo dei requisiti di capitale per le grandi banche, annunciato un anno fa per contrastare gli effetti della pandemia incoraggiando le banche a fornire prestiti, le tensioni tra Russia e Usa e il timore di nuovi lockdown, a partire dalla Francia. Londra segna – 0,87%, Parigi -1,07%, Francoforte -1,05%. Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All Share -0,51%, Ftse Mib -0,66%, Ftse Aim Italia +0,36%. Poco variato lo spread Btp/Bund, attestato su 96 punti (variazione +0,82%, rendimento Btp 10 anni +0,67%, rendimento Bund 10 anni -0,30%).
A Piazza Affari, crollo di Telecom Italia (-7,37%), per l’incertezza dei tempi sulla rete unica. In ribasso anche i bancari, con Bper -3,98%, dopo che il numero uno dell’azionista di riferimento Unipol, Carlo Cimbri, ha frenato sulle prospettive di m&A dicendo che una operazione entro fine anno sarà difficile. In testa al Mib Enel (+3%), grazie a conti 2020 sopra le attese e alla guidance 2021.
Sul fronte dei cambi, l’euro passa di mano a 1,1904 dollari (1,1932 in avvio e 1,1928 ieri) e a 129,592 yen (129,76 e 130,08), quando il dollaro vale 108,858 yen (108,76 e 108,95).
In moderato rialzo il prezzo del greggio: il contratto consegna aprile sul Wti si attesta a 60,61 dollari al barile (+1,02%), e quello consegna maggio sul Brent del Mare del Nord a 64,02 dollari (+1,17%).