Chiusura contrastata per le Borse europee, da una parte intimorite dal tracollo del prezzo del greggio, dalle tensioni tra Unione europea e Gran Bretagna in materia di Brexit e dalla diffusione della pandemia, dall’altra incoraggiate dai dati positivi dell’indice Pmi manifatturiero europeo e dalla possibilità di un accordo negli Usa tra democratici e repubblicani su un piano di aiuti all’economia. Il Ftse 100 di Londra segna +0,23%, il Cac 40 di Parigi +0, 43, il Dax 30 di Francoforte -0,23%. Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All Share +0,26%, Ftse Mib +0,24%, Ftse Aim Italia -0,67%. Lo spread Btp/Bund si è attestato su 136 punti (variazione -1,88%, rendimento Btp 10 anni +0,83%, rendimento Bund 10 anni -0,53%).
A Piazza Affari exploit di di Stm, (+6,97%), nel giorno in cui la società ha rivisto al rialzo le stime per fine anno, grazie al fatturato registrato nel terzo trimestre. La capitalizzazione del gruppo italo-francese, superando i 25 miliardi, è diventata la terza del mercato italiano. Male i petroliferi, penalizzati dal crollo del greggio. Eni ha perso il 3,38%, Saipem il 3,27%, Tenaris il 2,56%.
Il wti, contratto con consegna a ottobre, crolla del 6,1%, attestandosi a 37,79 dollari al barile, in scia alla notizia che la produzione di greggio da parte dei paesi Opec a settembre è aumentata, a causa della più elevata offerta da parte di Libia e Iran.
L’euro, dopo aver guadagnato posizioni nei confronti del dollaro, è tornato sui livelli di ieri a 1,1730 dollari. Vale 124 yen (123,76), mentre il rapporto dollaro/yen è a 105,54 (105,41). La sterlina vale 1,2896 dollari (1,2919 ieri) ed è indicata a 0,9108 per un euro (0,9124).