Un diluvio di dati negativi ha affondato le Borse europee. I conti delle aziende hanno risentito degli effetti della pandemia, da Volkswagen, a Renault, a Eni fino a Looyds e altre, mentre il pil tedesco del secondo trimestre è calato molto più del previsto e il pil Usa è precipitato del 32,9%, record dal 1947. Francoforte segna +3,45%, a Londra- 2,31%, Parigi- 2,13%. Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All Share -3,02% e Ftse Mib -3,28%. Lo spread Btp/Bund è aumentato a 151 punti (+1,25%). Wall Street prosegue gli scambi in rosso, con l’S&P-500 -0,73%.
A Piazza Affari si è mosso in rialzo il comparto beni per la casa (+0,46%), mentre registrano sensibili ribassi petrolio (-5,91%), assicurativo (-4,62%) e bancario (-3,89%). Sul listino principale sono andati male tutti i titoli tranne Prysmian (+0,05%). Eni ha subito un crollo del 7%, nel giorno della pubblicazione della semestrale archiviata con una perdita di 7,34 miliardi. La società ha rivisto il piano di costi e investimenti e ha annunciato anche una modifica del piano di remunerazione degli azionisti. Male soprattutto Saipem (-6,55%), Unipol, (-5,73%) e Banca Generali (-5,39%) che ha annunciato di avere registrato nei primi sei mesi dell’anno un calo dell’utile netto del 56,5%, a 774 milioni.
Sul mercato dei cambi, l’euro si attesta a 1,1783 (ieri a 1,1770). Vale inoltre 123,81 yen (da 123,647), mentre il dollaro vale 105,08 (105,05).
Il petrolio è in calo: il Wti, contratto con consegna a settembre, si attesta a 39,85 dollari, in ribasso del 3,4%.